Farra di Soligo. Anziana morta carbonizzata nell'incendio di casa sua: inchiesta per omicidio colposo

L'incendio di Col San Martino in cui è morta un'anziana di
FARRA DI SOLIGO (TREVISO) - La procura di Treviso ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti per fare luce sulla tragica fine di Giovannina Merotto, la 93enne...

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FARRA DI SOLIGO (TREVISO) - La procura di Treviso ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti per fare luce sulla tragica fine di Giovannina Merotto, la 93enne di Col San Martino morta carbonizzata nell’incendio scoppiato domenica pomeriggio nella sua abitazione di via Canal Nuovo. Il reato ipotizzato consentirà ora agli inquirenti di effettuare tutti gli accertamenti del caso, a partire dall’ispezione cadaverica sulla salma dell’anziana, che verrà eseguita oggi da un medico legale con l’obiettivo di accertare le cause del decesso. In base all’esito, il pubblico ministero Gabriella Cama, deciderà se disporre o meno l’autopsia. L’altro fronte investigativo, su cui sta indagando la polizia giudiziaria dei vigili del fuoco, riguarda l’incendio: come è divampato e perché. 


L’abitazione rimane sotto sequestro proprio per consentire i necessari sopralluoghi. Da una prima ipotesi sembra che l’anziana, costretta in sedia a rotelle, sia stata investita dalle fiamme nel tentativo di ravvivare la stufa della cucina economica. Al momento non ci sono indagati. Ma un altro aspetto da accertare riguarda eventuali “negligenze” dei figli nella sorveglianza alla madre.


LA TELEFONATA

Ieri il sindaco di Farra di Soligo Mattia Perecin ha raggiunto al telefono uno dei figli della signora Giovannina, per «portare la vicinanza di tutta l’amministrazione comunale e del paese intero alla famiglia colpita da questa tragedia». «Ho parlato con Germano, sono stretti nel loro dolore - prosegue - È una morte che ha colpito tutti». E come il sindaco, tanti semplici cittadini e vicini di casa hanno manifestato in queste ore il loro profondo cordoglio alla famiglia Damuzzo. «La signora Giovannina la conoscevo da moltissimi anni, aveva sempre abitato qui – dice un vicino -. Una donna riservata. Da tempo però non la vedevo uscire». La 93enne che, avendo problemi di deambulazione era costretta su una sedia a rotelle, da qualche anno conduceva una vita riservata tra le mura di quella casa in cui, nel pomeriggio di domenica, ha trovato la morte. Con lei vivevano i figli Germano e Vincenzo, titolari di una piccola cantina in centro paese, che con grande dedizione si sono sempre presi cura della loro anziana madre.


LA VICINANZA

«La famiglia Damuzzo è gente semplice. I figli sono delle brave persone che accudivano l’anziana madre» testimonia una vicina. Una famiglia normalissima, da sempre radicata nella comunità di Col San Martino che ora si stringe, coralmente, ai figli della 93nne. L’allarme era stato lanciato domenica verso le 17 da un vicino che aveva notato il fumo uscire dall’abitazione al civico 4 di via Canal Nuovo. «Ho visto il fumo e ho allertato i vigili del fuoco – ha raccontato - La signora Merotto, vedova da parecchi anni, non la si vedeva più in paese, ma era una donna dolcissima. Siamo tutti profondamente addolorati». Un dolore che unisce tutti e a cui si stringe con la preghiera anche il parroco di Col San Martino don Francesco Salton che, arrivato da un paio di mesi in questa parrocchia, non conosceva personalmente né la signora Giovannina, né i suoi figli Germano, Vincenzo e Prisca. Nonostante il tempestivo arrivo dei vigili del fuoco, le fiamme e il fumo non hanno dato scampo alla 93enne che, anche per il fatto di essere costretta su una sedia a rotelle, si è trovata in trappola dentro alla sua casa. La tragedia si è consumata nella cucina dell’abitazione che si trova a qualche decina di metri dal ristorante “Locanda Da Condo”. L’arrivo dei mezzi di soccorso, dai vigili del fuoco al Suem 118, ha richiamato in strada parecchia gente domenica sera mentre ormai dentro all’abitazione dei Damuzzo si era consumata la tragedia. Da quanto è stato possibile ricostruire, l’anziana era davanti alla cucina economica, dove ardeva un bel fuoco, sulla sedia a rotelle, così come ogni pomeriggio. In quei minuti era sola in casa. Poi qualcosa è accaduto di accidentale ed è divampato l’incendio che non le ha dato scampo. Su cosa sia successo le indagini in corso cercheranno di far luce. 

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Il Gazzettino