Negozio di kebab incendiato in via Piave. Un uomo ustionato

MESTRE - I vigili del fuoco sono intervenuti in via Piave a Mestre, nel corso della notte, per un incendio, di origine dolosa, di un kebab. Un uomo, che è rimasto ustionato...

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MESTRE - I vigili del fuoco sono intervenuti in via Piave a Mestre, nel corso della notte, per un incendio, di origine dolosa, di un kebab. Un uomo, che è rimasto ustionato e che si ritiene possa essere collegato all'incendio, secondo quanto si è appreso, è stato bloccato dalla polizia. Illeso il proprietario dell'esercizio che si trovava all'interno. I pompieri di Mestre intervenuti con tre mezzi e 10 operatori hanno spento l'incendio che ha gravemente danneggiato il locale. Il ferito è stato ricoverato in ospedale per le ustioni riportate. Le operazioni di soccorso dei vigili del fuoco sono terminate dopo circa tre ore. Già ieri pomeriggio c'erano stati problemi nel locale dopo che un cliente, in lite con il gestore, aveva sfasciato la vetrata con un pugno. Ora si indaga per verificare se i due episodi siano collegati fra loro.


IN MANETTE
Arrestato un tunisino di 23 anni, irregolare in Italia, è accusato di essere lui l'autore dell'incendio, a seguito di un'estorsione verso il proprietario dell'esercizio, un pakistano 45enne. Il magrebino dovrà rispondere di incendio doloso, tentato omicidio, estorsione e danneggiamento. È stato arrestato dopo un tentativo di fuga, nel cortile di uno stabile.

COSA E' ACCADUTO
l tunisino si sarebbe presentato nel negozio di kebab con una tanica di benzina da 5 litri ed un coltello, chiedendo al pakistano la "restituzione" di 2000 euro che - sosteneva - gli erano stati rubati nell'esercizio. Il pakistano l'ha invitato ad andarsene, ma sotto la minaccia dell'uomo ha estratto dal portafogli 800 euro in contanti, sperando che l'altro si accontentasse della somma. Il magrebino si è impadronito dei soldi, ma poi è passato dalle minacce ai fatti: ha cosparso il locale di benzina, appiccando il fuoco; la combustione dei gas e la conformazione del negozio hanno fatto sprigionare una deflagrazione che ha mandato in frantumi le vetrate e le suppellettili dell'esercizio, svegliando i residenti dei palazzi vicini. Il pakistano era intanto riuscito a mettersi in salvo all'esterno approfittando di un attimo di distrazione del suo aggressore. Gli effetti dell'esplosione hanno ferito leggermente un collaboratore del pakistano, che si trovava nelle vicinanze, medicato e dimesso con tre giorni di prognosi.

PRESO CON L'AIUTO DI UNA LUCCIOLA
A intervenire per primo è stato un equipaggio della polizia locale, che si trovava in servizio anti-prostituzione lungo via Piave. Udito il boato, gli agenti in borghese si sono postati sul posto, e dopo aver sentito il proprietario dell'esercizio hanno subito iniziato le ricerche del fuggitivo, chiedendo nel frattempo l'interno dei vigili del fuoco e della polizia. È stata una "lucciola" a dare le prime utili indicazioni agli investigatori, dopo aver visto il tunisino fuggire, a petto nudo ed ustionato, dal luogo dell'esplosione.

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Il Gazzettino