Rogo doloso, distrutta la malga di Arman, l'avvocato dei soci delle "Popolari venete": «Non ho nemici, mai ricevuto minacce»

L'avvocato Andrea Arman
SEGUSINO - «Non ho nemici, negli ultimi trent’anni non ho mai ricevuto lettere di minacce e non mi spiego chi e perchè ha voluto bruciare la mia casa di...

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SEGUSINO - «Non ho nemici, negli ultimi trent’anni non ho mai ricevuto lettere di minacce e non mi spiego chi e perchè ha voluto bruciare la mia casa di montagna a Col de Miotto. Un incendio chiaramente doloso, con temperature talmente elevate che si è sciolta perfino la pietra del caminetto e del secchiaio e della moto sono rimasti soltanto i raggi. La mia casa è bruciata come un fiammifero». Andrea Arman, oltre che avvocato è conosciuto per essere il presidente delle associazioni delle banche popolari venete “don Torta” e dell’Agut, associazione di cacciatori, ha un diavolo per capello. «In quella casa trascorro circa tre giorni a settimana.

Giovedì 18 novembre l’ho chiusa alle 20,30. Ci sarei tornato per il fine settimana. Invece venerdì pomeriggio, il 19 novembre, due escursionisti sono passati davanti alla mia abitazione e hanno visto che stava ancora bruciando. Praticamente sono rimasti i muri perimetrali di sasso. Il resto è andato tutto perduto» racconta l’avvocato. Sul posto, nella località al confine tra i comuni di Segusino e Valdobbiadene, i Vigili del fuoco che hanno spento i focolai e hanno avviato l’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Francesca Torri. Chiara la matrice dolosa, si pensa a tre inneschi diversi che hanno distrutto l’abitazione ristrutturata una trentina di anni fa. Danni importanti. La prima valutazione parla di 200mila euro.

L’ULTIMO SOPRALLUOGO

«Martedì scorso il nucleo di polizia giudiziaria dei Vigili del fuoco ha eseguito un ulteriore sopralluogo. Alcuni locali erano chiusi con porte in larice ed isolati, come quello che dava alla dispensa. E, da solo, non avrebbe potuto bruciare per mancanza di ossigeno. Inoltre, all’esterno della casa è stata trovata una scia nera che sembra riconducibile ad un innesco per dare fuoco all’abitazione. Ora bisogna attendere i risultati delle indagini» rimarca l’avvocato. Indagini che sono seguite anche dai carabinieri della locale stazione.
La casa dell’avvocato Arman si raggiunge percorrendo una strada bianca, in comune di Segusino che porta ad una malga appena acquistata dal Comune. Poche le abitazioni presenti e, proprio per questo, il rogo appare inspiegabile.

A COLPO SICURO

«Eppure, chi ha agito sapeva bene quello che faceva. Ha scelto di colpire di venerdì, giorno di divieto per la caccia. Quella zona e i boschi circostanti sono deserti di venerdì, mentre tutti gli altri giorni sono comunque battuti da cacciatori o da escursionisti» sottolinea l’avvocato. E aggiunge: «Non ci sono indizi su chi potrebbe essere stato, ma il fatto si è verificato pochi giorni dopo una mia presa di posizione. Spero che l’indagine potrà chiarire dubbi e misteri.
 

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Il Gazzettino