Centro commerciale delle Sorelle Ramonda distrutto dal rogo: preso il piromane

PIOVE DI SACCO -  Preso il piromane che la notte del 9 giugno 2016 appiccò un incendio di vaste proporzioni al centro commerciale delle Sorelle Ramonda di...

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PIOVE DI SACCO -  Preso il piromane che la notte del 9 giugno 2016 appiccò un incendio di vaste proporzioni al centro commerciale delle Sorelle Ramonda di Sant’Angelo di Piove di Sacco (Pd). Il centro venne praticamente distrutto dal rogo. A catturare il piromane, questa mattina, lunedì 22 maggio, i Carabinieri di Piove di Sacco: l'arrestato è un 49enne italiano del posto, Denis Zennaro (nella foto). 


 


Zennaro è stato raggiunto da un ordine di custodia cautelare in carcere con l'accusa di incendio aggravato e fraudolento danneggiamento dei beni assicurati. Zennaro era il gestore del centro estetico "Charme & Beauty", che ormai da un anno aveva cessato l'attività proprio nel centro commerciale. I vigili del fuoco avevano scoperto che l'incendio era stato appiccato nel centro estetico, al primo piano, e poi si era sviluppato negli altri locali, negozi e nel supermercato. Da subito era risultato chiaro che si trattava di un fatto doloso. Era emerso che l'attentatore era entrato dalla porta del piano terra usando le chiavi e si era servito di tre distinti punti d'innesco azionati con liquido infiammabile composto da benzina e gasolio, a loro volta attivati da un fornelletto a piastra radiante collegato ad una presa elettrica. La potenzialità dell'incendio era stata intensificata dall'apertura di due bombole di gas propano da 17 e 15 Kg., che avevano generato un'esplosione in grado di devastare oltre al centro estetico, anche i restanti esercizi del complesso commerciale e di proiettare gli infissi dello stabile per varie decine di metri, oltre sulla Strada regionale 516.

Per i carabinieri l'indagato avrebbe portato nel proprio centro estetico due bombole di gas propano, un fornelletto elettrico, taniche di liquido accelerante e una prolunga di filo per l'elettricità. Poi, nella notte, avrebbe eluso il sistema di video-sorveglianza, per compiere l'attentato. Nella casa di Zennaro sono stati trovati svariati metri di cavo elettrico di marca e modello identici a quello usato per l'incendio. L'uomo, inoltre, nonostante la chiusura del suo centro estetico, aveva inspiegabilmente provveduto ad aumentare i massimali della propria polizza assicurativa, malgrado all'interno custodisse soltanto pochi macchinari. Proprio il tentativo di assicurarsi il risarcimento dei danni è risultato costituire uno dei moventi del gesto, a cui si sospetta un forte astio nei confronti di una società, presente nel centro commerciale, che aveva promosso il sfratto esecutivo per morosità contro Zennaro.


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Il Gazzettino