Incendio a Castello di Godego. Il soccorritore Fabio Mazzarolo: «Io, nella casa in fiamme per aiutare gli amici»

Incendio a Castello di Godego. Il soccorritore Fabio Mazzarolo: «Io, nella casa in fiamme per aiutare gli amici»
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CASTELLO DI GODEGO (TREVISO) - «È stata un’esperienza traumatizzante, che non mi ha fatto dormire perché avevamo il fuoco a dieci metri. Ma è nulla a fronte di quello che stanno passando le famiglie coinvolte». A parlare è Fabio Mazzarolo, uno dei primissimi soccorritori nell’incendio che martedì sera ha distrutto quasi completamente quattro case a schiera in via Alberon a Castello di Godego. Lui abita con la famiglia nel blocco di fronte, appena una decina di metri dall’incendio. 


IL RACCONTO
«Martedì sera poco dopo le 19 sono tornato a casa dal lavoro - racconta Mazzarolo - Quando ho parcheggiato ho visto le fiamme sopra il tetto proprio di fronte a me. Subito ho pensato che avessero preso fuoco i pannelli solari, ma le fiamme erano omogenee, alte più di un metro». È intervenuto subito: «Sono corso verso l’abitazione di Giovanni, che conosco. Ho chiamato una, due volte, ma nessuno rispondeva. Il cancello era aperto: sono entrato e ho trovato il mio amico in casa, che stava facendo uscire i genitori anziani. Una volta che li abbiamo messi al sicuro, gli ho detto di chiamare i vigili del fuoco». I due amici si sono dati da fare: «Abbiamo deciso di chiudere il rubinetto del gas, togliere la corrente e portare fuori quello che si poteva salvare, ma non è stato facile... Nel frattempo anche gli altri residenti sono riusciti a uscire e mettersi in salvo, poco prima dell’arrivo delle prime autobotti dei pompieri di Castelfranco». I vigili del fuoco hanno cercato subito di spegnere le fiamme con gli idranti, ma quelle intanto si erano estese: «Ormai avevano divorato il tetto delle quattro abitazioni. Da quello che ho visto io una casa è andata distrutta, un’altra è parecchio danneggiata mentre le altre due forse hanno danni solo al tetto, ma bisogna valutare la staticità dei muri portanti». Mazzarolo non dimenticherà mai quest’esperienza: «Per me è stato traumatizzante, un’esperienza durissima, ma nulla a confronto di quello che stanno passando le quattro famiglie. Da parte mia ho messo a disposizione una stanza se a qualcuno può servire… Fortunatamente nessuno è rimasto ferito: non so cosa sarebbe successo se l’incendio fosse scoppiato di notte».


IL SUPPORTO


Sul posto sia martedì sera che ieri mattina il sindaco Diego Parisotto insieme al vicesindaco Enrico Barichello e l’assessore Michela Candiotto: «Diciamo che nella tragedia per fortuna nessuno si è fatto male e questo è importante - dice Parisotto - Ora siamo in attesa delle perizie dei tecnici dei vigili del fuoco per capirne di più sulle cause di questo incendio. Devo dire che intanto il paese si è mosso compatto. Alcuno godigesi hanno già messo a disposizione due appartamenti per le famiglie interessate in caso ce ne fosse bisogno; si è parlato anche di qualche raccolta di soldi o vestiario. C’è anche la disponibilità della Protezione civile per dare una mano a liberare i quattro appartamenti da elettrodomestici, mobili ed altro materiale non danneggiato che troverà momentaneo riparo nel magazzino comunale. Come Comune seguiremo l’evolversi della situazione e staremo vicini ai cittadini coinvolti». Sui danni il sindaco non si sbilancia: «Difficile in questo momento quantificarli ma di certo sono parecchi».
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Il Gazzettino