La testimone: «Domenica già diversi focolai di qua e di là del confine, ma li hanno ignorati»

UDINE - Forse troppo presto per una risposta definitiva, ma non per la domanda che si ripete tra quanti guardano sgomenti le immagini del Carso in fiamme: com'è...

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UDINE - Forse troppo presto per una risposta definitiva, ma non per la domanda che si ripete tra quanti guardano sgomenti le immagini del Carso in fiamme: com'è cominciato tutto questo? Possibile che un tale disastro sia la conseguenza di eventi tanto concatenati quanto fortuiti in un contesto già infuocato dalle temperature? Si moltiplicano le letture e le ipotesi sugli inneschi dei roghi, per una ricostruzione che appare già complessa. E c'è anche chi si chiede: gli interventi, sui focolai che si stavano avvistando di qua e di là del confine da qualche giorno, sono stati tempestivi? E se sì, il fuoco può essere stato domato all'apparenza, mentre ha continuato a lavorare sottotraccia?

Sono gli interrogativi che si ripete, per esempio, la lettrice veneziana del Gazzettino che domenica 17 luglio ha avvistato fumo e fiamme su una collina slovena appena dopo il valico di Sant'Andrea a Gorizia. «Attorno alle 10.30 del mattino, insieme a mio marito ero a far benzina al secondo distributore in territorio sloveno al valico di Sant'Andrea a Gorizia quando, guardando la collina sulla sinistra in Slovenia ho visto fumo e fiamme piuttosto alte, tanto che si vedevano bene nonostante l'altura sia a una certa distanza», racconta. Scesi dall'auto, prosegue la donna, «mio marito è entrato a pagare e ha informato gli operatori del distributore, che sono parsi un po' indifferenti all'evento, affermando che "brucia già da alcuni giorni"». La coppia ha ripreso la strada per il Friuli Venezia Giulia, «e rientrando abbiamo notato che nell'arco di poco tempo il fumo era già su Gradisca». Quel fuoco «sembrava poter essere facilmente circoscritto conclude la signora. Ora mi chiedo quando sono intervenuti i soccorsi e se sono stati tempestivi».

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Il Gazzettino