Incendio nella pineta di Bibione, una tanica alimenta il sospetto del dolo

BIBIONE (VENEZIA) - L'incendio è spento. La situazione è sotto controllo. Nessuna struttura ricettiva è stata coinvolta. Ergo le vacanze proseguono...

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BIBIONE (VENEZIA) - L'incendio è spento. La situazione è sotto controllo. Nessuna struttura ricettiva è stata coinvolta. Ergo le vacanze proseguono tranquille. Per l'intera giornata di ieri, l'ufficio turistico di Bibione ha dovuto rassicurare le centinaia di turisti che via telefono o via mail chiedevano se potevano ancora soggiornare in una delle località balneari più belle del Veneto nonostante il disastro. Già perché le immagini del rogo che si è divorato qualcosa come 40 ettari di superficie della pineta adiacente al Faro sono state viste con raccapriccio non solo in Italia ma anche in tutta Europa, simbolo della crisi climatica che, complice l'eccezionale siccità, favorisce l'innesco e lo sviluppo delle fiamme. Un'Europa che brucia: dal sud della Francia alla Spagna, alla Grecia.


La ferita inferta nel Veneto orientale alla zona che viene considerata il polmoni verdi della località balneare è terribile. «Un colpo al cuore - dice Giuliano Basso, presidente del Consorzio di promozione Bibione Live - ma sapere che i soccorsi sono stati tempestivi ci ha consentito di sperare in un esito positivo. E così è stato».


INDAGINI
Ad andare in fumo, insieme a terreni agricoli coltivati per lo più a grano, anche una parte consistente dell'oasi naturalistica protetta che per le peculiarità vegetazionali è considerata sito di interesse comunitario (Sic). Intanto si farebbe strada la pista dolosa per il ritrovamento nell'area interessata dal fuoco, di una tanica di metallo deformata dal calore.
Le indagini sono condotte dalla Polizia locale del Distretto Veneto Est che si rapporta con la Procura di Pordenone, competente per territorio. In ogni caso non si esclude nemmeno l'ipotesi di una causa colposa dovuta a un gesto sconsiderato, ad esempio qualcuno che possa aver gettato a terra un mozzicone ancora acceso. Per spegnere tutti i focolai, pompieri e volontari della protezione civile hanno lavorato tutta notte fra venerdì e sabato per evitare che le fiamme potessero divampare nuovamente. Il monitoraggio è stato continuo fino alla luce del sole. E ieri le operazioni di bonifica sono continuate fino al tardo pomeriggio.
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, in una nota, ha fatto sapere che ha continuato a seguire l'evolversi della situazione ribadendo che la presenza di molti fumaioli sparsi richiederà da parte dei nostri volontari un presidio serale, e probabilmente anche notturno.


CHIUSURE
Pier Luigi Grosseto, vicesindaco di San Michele, comune in cui ricade Bibione, nel ringraziare quanti di sono prodigati per gestire l'emergenza, ha fatto sapere che almeno per oggi è impedito all'accesso pedonale al Faro, mentre è interdetto quello al passo barca tra Bibione e Lignano, danneggiato dal fuoco. Intanto a lanciare l'allarme sulla necessità di un presidio continuo della zona è l'associazione Foce del Tagliamento Odv, per bocca di Giosuè Cuccurullo, che è anche consigliere comunale: «È necessario quanto prima procedere con la creazione di una riserva a protezione tanto della pineta del Faro, la Riviera Nord e tutte le altre aree verdi della foce».
Lo stesso Cuccurullo esclude che dietro quella che definisce una tragedia ambientale, possa esserci una eventuale speculazione edilizia, in quanto di tratta di terreni in cui non si può costruire o edificare.


 

 

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Il Gazzettino