Rogo all'ex ospedale psichiatrico, gli autori sono 5 ragazzini: «Un gioco finito male»

INCENDIO I danni causati dal rogo all'ex ospedale psichiatrico di via Marocchesa appiccato da 5 giovanissimi
MOGLIANO - Sarebbe stato un gioco finito male. Perchè il fuoco, che all’inizio doveva essere solo una bravata per passare una domenica pomeriggio diversa dalle altre,...

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MOGLIANO - Sarebbe stato un gioco finito male. Perchè il fuoco, che all’inizio doveva essere solo una bravata per passare una domenica pomeriggio diversa dalle altre, è invece dilagato devastando il complesso dell’ex ospedale psichiatrico a Marocco di Mogliano. La mano, o meglio le mani, che avrebbero appiccato il rogo sarebbero quelle di cinque ragazzi tra i 16 e i 17 anni. Sono stati visti dai residenti uscire dal complesso, dismesso da una ventina di anni. E pure filmati. I carabinieri hanno avviato indagini e hanno già identificato qualcuno dei responsabili.

LA NOIA

Tutto si sarebbe consumato per sfida, per dare brio a una uggiosa domenica di pioggia. Le due ragazze e i tre ragazzi avrebbero deciso di entrare nell’edificio dove già in passato erano stati compiuti atti vandalici. Un complesso dove manca la corrente elettrica, usato come deposito di vecchie cartelle cliniche dall’Usl 2. Una volta dentro avrebbero usato un accendino per provare a bruciare un po’ della carta ammassata senza rendersi conto che il fuoco avrebbe trovato il combustibile ideale in quei documenti vecchi di decenni. Ed è proprio quello che sarebbe successo. Il fuocherello è divampato diventando, in un attimo, ingovernabile. Tanto che i ragazzini avrebbero preso paura. E anzichè fermarsi e chiamare aiuto, avvisando magari i Vigili del fuoco, si sono dati alla fuga. Usando lo stesso pertugio nella rete di recinzione che avevano utilizzato per entrare. «Li abbiamo visti uscire da un buco delle recinzione e poi allontanarsi a piedi mentre divampavano le fiamme» assicurano i residenti di via Marocchesa che hanno assistito alla fuga. «Mia mamma li ha pure seguiti in auto e li ha filmati» dice una ragazza. «Noi non c’entriamo niente» hanno risposto i ragazzi per poi proseguire a passi svelti, dileguandosi prima dell’arrivo dei carabinieri. Il video è nelle mani dei carabinieri che lo hanno visionato insieme ai filmati di videosorveglianza. E stanno ricomponendo il puzzle di quell’assurda domenica pomeriggio. Il cerchio si sta chiudendo attorno ai cinque autori della bravata ai quali saranno contestati una serie di reati. Oltre all’introduzione in una proprietà privata potrebbero dover rispondere di incendio doloso, con i conseguenti danneggiamenti. I Vigili del fuoco sono intervenuti per spegnere le fiamme, e hanno lavorato anche tutto il lunedì successivo per mettere in sicurezza l’area. Nell’edificio, al secondo piano, è stato trovato un vecchio materasso ma è stata esclusa la presenza di barboni o senza tetto che potessero essere collegati con il rogo. Anche perchè l’incendio è divampato in tutt’altra parte del Pancrazio.

LA DENUNCIA

Intanto, l’Usl ha presentato denuncia contro ignoti. E il direttore generale dell’Usl 2, Francesco Benazzi, chiarisce: «L’ex Pancrazio è un deposito di vecchie cartelle cliniche degli anni ‘40 e ‘50 che erano destinate al macero e l’edificio potrebbe essere messo in vendita, se la Regione ci darà l’autorizzazione». Poi, però sposta il discorso sui giovani annoiati che si divertono ad incendiare beni pubblici: «Dobbiamo cominciare ad educarli noi, come Usl. Ci sono altre forme di divertimento, penso al volontariato con gli anziani, oppure al Ceod con i disabili. Sarebbe bello riuscire a convincerli che il tempo va speso meglio, magari facendo del bene».

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Il Gazzettino