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BELLUNO - Un devastante incendio scoppiato la notte scorsa ha distrutto una casa di via Bolzano a Bolzano Bellunese (Belluno). Fiamme altissime che in poco tempo hanno avvolto il tetto dell'edificio che ospitava quindici persone, tutte evacuate.
LA RICOSTRUZIONE
Che stesse succedendo qualcosa di anomalo si è accorto intorno a mezzanotte il figlio di Jimmy Da Rold, il proprietario della casa a tre piani, dov'è scoppiato l'incendio. Il ragazzo si trovava nel piano mansardato, non stava dormendo, ma ha capito che stava succedendo qualcosa quando ha avvertito rumori strani provenire dall'esterno: erano le tegole del tetto che la violenza del fuoco stava facendo volare a terra. È stato un attimo: ha svegliato tutti, la mamma e il papà e gli altri due fratelli che si trovavano al terzo piano, altri due inquilini al secondo e il papà di Jimmy al pian terreno. In pochi minuti dalla centrale di Belluno i pompieri sono accorsi con i volontari di Longarone con due autopompe, due autobotti, un'autoscala, il carro aria e 15 operatori. La parte più colpita è stata quella del tetto che è andato completamente distrutto. Dopo circa un'ora dall'inizio delle operazioni di spegnimento un'esplosione ha coinvolto uno dei vigili del fuoco che per precauzione è stato portato al pronto soccorso del San Martino: per lui nulla di grave, a scopo precauzionale gli sono stati dati tre giorni di prognosi. Difficile stabilire per ora le cause dell'incendio, ma la prima indiziata è una stube al terzo piano con il camino che sale in mansarda, lì dove si trovava il ragazzo. «Facciamo la manutenzione annuale, era tutto a posto - sussurra la moglie di Jimmy Da Rold - non so che dire, sono avvilita, le fatiche di una vita in fumo, così da una notte all'altra...».
Per chiarire esattamente cosa sia successo sono in corso i sopralluoghi dei vigili del fuoco che redigeranno una perizia.
GIORNATE IMPEGNATIVE
È stata una settimana impegnativa per i vigili del fuoco della provincia che hanno dovuto fronteggiare una serie di roghi, cinque in sette giorni. L'intervento sicuramente più complesso è quello avvenuto all'una meno un quarto della notte tra venerdì e sabato scorsi quando un appartamento di via Rio a Farra di Feltre è esploso. Una fuga di gas in un tratto di condotta privata ha saturato l'aria dell'alloggio fino a quando, per motivi al vaglio dei tecnici dei vigili del fuoco, è esploso. Il bilancio è di un ferito, Nicola Boschello, attualmente ricoverato al centro grandi ustionati di Padova, 12 appartamenti distrutti e 22 persone sfollate, di cui 13 hanno trovato una sistemazione da parenti ed amici mentre le altre sono state distribuite in alcuni appartamenti di proprietà del comune di Feltre. La palazzina è al momento ancora sotto sequestro.
A distanza di pochi giorni, martedì scorso, un corto circuito è stato l'innesco di un furioso incendio che ha distrutto il tetto e il sottotetto di una casa in via Ruggero Luzzatto a Busche di Cesiomaggiore. Divorati dalle fiamme anche i pannelli solari che erano posizionati sulla copertura. Mentre i vigili del fuoco erano impegnati a Busche di Cesiomaggiore è arrivata una chiamata che ne ha dirottati alcuni nel comune di Sospirolo dove si è registrato il corto circuito di un quadro elettrico posizionato nello scantinato di un condominio. Infine, mercoledì sera altro incendio in un capannone dell'azienda agricola Varotto nella frazione di Triva a Sedico. Nessun ferito, ma un lavoro molto lungo e complicato da parte dei pompieri anche per la gran quantità di fieno stipata nel capannone.
IL COMMENTO
«Nessun collegamento, nessuna matrice comune, solo un caso - spiega il vice comandante dei vigili del fuoco di Belluno Fabio Calore - càpitano periodi con maggior lavoro rispetto ad altri, ma è tutto assolutamente nella norma».
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Il Gazzettino