Imu pagata dal Comune, Szumski «Aspetto i burocrati con i forconi»

Il sindaco di Santa Lucia Riccardo Szumski
SANTA LUCIA - Ha ricevuto congratulazioni dai suoi concittadini, inviti per interviste da giornali e televisioni nazionali, incitamenti a proseguire e richieste di consigli da...

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SANTA LUCIA - Ha ricevuto congratulazioni dai suoi concittadini, inviti per interviste da giornali e televisioni nazionali, incitamenti a proseguire e richieste di consigli da mezza Italia. E il Governatore Luca Zaia si è messo al suo fianco: «Bene ha fatto Szumski a non gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini. Un monito agli spreconi di ogni risma e a colore i cui conti li stanno pagando 581 sindaci veneti costretti a tirare le cinghia per consentire a qualcuno di gettare soldi pubblici dalla finestra e poi lamentarsi di non avere risorse».




Ma c'è anche qualche collega che non nasconde dubbi sull'iniziativa di Riccardo Szumski, sindaco di Santa Lucia di Piave, che ha versato 166mila euro per coprire l'intera mini-Imu dovuta dai contribuenti del comune. «Szumski è stato senza dubbio coraggioso - nota Eugenio Mazzocato, primo cittadino di Crocetta -. Anche noi avevamo pensato ad una restituzione per un importo che non doveva superare i 30-40mila euro. La Corte dei conti, contattata, ci ha però risposto che sarebbe stato illegittimo». Scartata anche la via dei voucher stile Conegliano, a Crocetta l'amministrazione ha posticipato la scadenza al 24 febbraio: «Vediamo se nel frattempo si aprono altre possibilità».



Szusmki, invece, tira dritto, sicuro di essere perfettamente in regola: «Qualcuno mi spieghi dove sta il danno erariale. Si tratta di una posta che avevo deciso io di aumentare e che ora ho deciso di coprire in altro modo avendo reperito le risorse. Non abbiamo abolito il tributo né modificato il regolamento. Abbiamo mandato a tutti i cittadini l'F24 con importo zero e effettuato un F24 cumulativo del Comune: i soldi transiteranno da un conto comunale creato apposta al conto entrate Imu».



E il sindaco garantisce di avere il beneplacito del revisore e del capo ufficio contabile: «È stato lui stesso ad ideare la procedura ed è persona di grande professionalità. Forse altrove non ci sono dirigenti altrettanto bravi. I Comuni avranno ancora un pò di autonomia gestionale o no? Se avessi tagliato 500mila euro di servizi sarebbe stato un danno. Poi, per carità, in questo bizzarro Paese succede di tutto: ma stavolta aspetto i burocrati con il forcone».



Loris Dalto, alla guida di San Pietro di Feletto, non vuole entrare nel merito ma spiega: «Abbiamo alzato l'Imu a febbraio per adeguare una scuola alle norme antisismiche. Anche a me costa la scelta di far pagare i cittadini ma abbiamo fatto un interpello al ministero per sapere se era possibile esentarli e ci è stato risposto a chiare lettere di no. Così abbiamo optato per una soluzione diversa: restituire i 21mila euro di entrate della mini-Imu sotto forma di aiuti al sociale».



A Casale il problema non è stato nemmeno preso in considerazione: «Anche volendo non potremmo permettercelo - sospira il sindaco Stefano Giuliato -. Abbiamo ereditato dall'amministrazione precedente un indebitamento di 9 milioni e non possiamo accendere mutui. Aumentare l'Imu era una strada obbligata e non saremmo in grado di restituirla». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino