SANTA LUCIA - Ha ricevuto congratulazioni dai suoi concittadini, inviti per interviste da giornali e televisioni nazionali, incitamenti a proseguire e richieste di consigli da...
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Ma c'è anche qualche collega che non nasconde dubbi sull'iniziativa di Riccardo Szumski, sindaco di Santa Lucia di Piave, che ha versato 166mila euro per coprire l'intera mini-Imu dovuta dai contribuenti del comune. «Szumski è stato senza dubbio coraggioso - nota Eugenio Mazzocato, primo cittadino di Crocetta -. Anche noi avevamo pensato ad una restituzione per un importo che non doveva superare i 30-40mila euro. La Corte dei conti, contattata, ci ha però risposto che sarebbe stato illegittimo». Scartata anche la via dei voucher stile Conegliano, a Crocetta l'amministrazione ha posticipato la scadenza al 24 febbraio: «Vediamo se nel frattempo si aprono altre possibilità».
Szusmki, invece, tira dritto, sicuro di essere perfettamente in regola: «Qualcuno mi spieghi dove sta il danno erariale. Si tratta di una posta che avevo deciso io di aumentare e che ora ho deciso di coprire in altro modo avendo reperito le risorse. Non abbiamo abolito il tributo né modificato il regolamento. Abbiamo mandato a tutti i cittadini l'F24 con importo zero e effettuato un F24 cumulativo del Comune: i soldi transiteranno da un conto comunale creato apposta al conto entrate Imu».
E il sindaco garantisce di avere il beneplacito del revisore e del capo ufficio contabile: «È stato lui stesso ad ideare la procedura ed è persona di grande professionalità. Forse altrove non ci sono dirigenti altrettanto bravi. I Comuni avranno ancora un pò di autonomia gestionale o no? Se avessi tagliato 500mila euro di servizi sarebbe stato un danno. Poi, per carità, in questo bizzarro Paese succede di tutto: ma stavolta aspetto i burocrati con il forcone».
Loris Dalto, alla guida di San Pietro di Feletto, non vuole entrare nel merito ma spiega: «Abbiamo alzato l'Imu a febbraio per adeguare una scuola alle norme antisismiche. Anche a me costa la scelta di far pagare i cittadini ma abbiamo fatto un interpello al ministero per sapere se era possibile esentarli e ci è stato risposto a chiare lettere di no. Così abbiamo optato per una soluzione diversa: restituire i 21mila euro di entrate della mini-Imu sotto forma di aiuti al sociale».
A Casale il problema non è stato nemmeno preso in considerazione: «Anche volendo non potremmo permettercelo - sospira il sindaco Stefano Giuliato -. Abbiamo ereditato dall'amministrazione precedente un indebitamento di 9 milioni e non possiamo accendere mutui. Aumentare l'Imu era una strada obbligata e non saremmo in grado di restituirla». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino