Lavoro e giovani: il Veneto cerca meno laureati. Si teme la fuga verso altre regioni più "accoglienti"

Lavoro e giovani: il Veneto cerca meno laureati. Si teme la fuga verso altre regioni più "accoglienti"
Sebbene nel 2022 le imprese venete abbiano previsto il 31,8% di assunzioni di under 29, la seconda quota più elevata di giovani richiesti in Italia, la domanda di giovani...

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Sebbene nel 2022 le imprese venete abbiano previsto il 31,8% di assunzioni di under 29, la seconda quota più elevata di giovani richiesti in Italia, la domanda di giovani laureati in Veneto è bassa, appena l'8,7% delle entrate under 29 anni. Il dato emerge da un rapporto dell'Ufficio statistica della Regione.

Giovani fuori regione

Emerge inoltre che le competenze più richieste dalle imprese rimangono le soft skills: prima di tutto la flessibilità (66,5%), a seguire la capacità di lavorare in gruppo e il problem solving. La limitata richiesta di giovani laureati da parte delle imprese venete potrebbe spingerli a costruire le prime reti sociali e lavorative altrove: gli studenti veneti scelgono infatti di iscriversi a un corso di laurea magistrale in Atenei fuori regione per seguire, nel 40% dei casi, le loro inclinazioni in discipline Stem, e nel 37% dei casi nell'Area economica, giuridica e sociale. Lombardia ed Emilia Romagna sono le regioni che accolgono più veneti che vogliono specializzarsi in lauree Stem. La Regione è comunque molto attrattiva per le lauree magistrali: sono di più gli studenti che entrano in Veneto di quelli che escono, soprattutto per gli studi economici e umanistici (45%) e artistico/letterari (32%). Le lauree Stem diversamente che per gli autoctoni, dimostrano invece un ottimo appeal per gli studenti stranieri (50%).

«Il lavoro come progetto di vita»

«Rimane da capire - sottolinea il report - se il sistema economico è in grado poi di trattenerli. E non si tratta solamente di offrire posti di lavoro. Tutto ciò deve inserirsi nel contesto di ciò che i giovani desiderano oggi. Sintetizzando, indagini e letteratura affermano che oggi i ragazzi considerano il lavoro come un progetto di vita. Cercano qualità di vita, realizzazione di sé, ambienti di lavoro dove si sentano in armonia nei valori, dove vi sia il rispetto della persona umana che si manifesta nell'equilibro vita-lavoro. Cercano luoghi in cui si sentano valorizzati e dove investano su di loro, con percorsi di carriera e dove si condividano gli obiettivi. Più che "risorse umane", vogliono sentirsi "capitale umano"».

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Il Gazzettino