Giovani imprenditori, a San Vendemiano nasce la Biblioteca degli oggetti: «Altro che libri, qui ci sono attrezzi in prestito»

Giovani imprenditori, a San Vendemiano nasce la Biblioteca degli oggetti
SAN VENDEMIANO (TREVISO) - Chi l’ha detto che una biblioteca si debba limitare a prestare unicamente i libri o riviste? Oggi pomeriggio, (inaugurazione alle 17) a...

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SAN VENDEMIANO (TREVISO) - Chi l’ha detto che una biblioteca si debba limitare a prestare unicamente i libri o riviste? Oggi pomeriggio, (inaugurazione alle 17) a San Vendemiano nasce la Biblioteca degli Oggetti, un luogo dove si potranno consegnare e avere in prestito oggetti comuni, in uno scambio continuo all’interno dello spazio allestito in via Olivera, al civico 18.


L’IDEA


L’idea è venuta a due fratelli, Silvio e Saverio Stragapede, e a Luca Foltran, tutti intorno ai 30 anni che, dopo alcuni viaggi ed esperienze in giro per il mondo, hanno voluto dare vita anche nella loro terra d’origine a un progetto innovativo, replicando una realtà già in essere in Emilia Romagna. «Lo spunto è arrivato da “Leila”, la prima biblioteca italiana (seconda in Europa) che si trova a Bologna e che funziona nello stesso modo - spiega Luca Foltran - Il nostro è un esempio concreto di economia circolare, in cui prodotti e attrezzi, come ad esempio un trapano o un tagliacarte da ufficio, possono avere più vite, passando di mano in mano». L’attività si basa sul prestito consapevole, in cui l’utente iscritto mette in circolo un proprio acquisto (che magari non utilizzerà per un determinato periodo) e prendendone un altro di cui ha temporaneamente bisogno. «In questo modo, cambia radicalmente la prospettiva: non è l’oggetto in sé a interessarci, bensì ciò che quell’oggetto può fare per noi - spiegano i fondatori - Lo spunto è stato la nostra passione per i piccoli lavori “fai da te” casalinghi e la necessità di avere a disposizione i mezzi idonei a realizzarli, strumenti il cui costo era magari proibitivo, specie per un utilizzo una tantum». Da lì, la ricerca di una soluzione, in Italia e all’estero, fino ad arrivare all’inaugurazione di oggi. Ecco che ora, con una piccola iscrizione annua, gli interessati avranno la possibilità di prendere e usare ciò di cui la Biblioteca dispone. In un periodo storico in cui il concetto di fiducia è già diventato elemento di partenza per il business in altri settori (si pensi agli esempi Airbnb e BlaBlaCar), Foltran e i fratelli Stragapede hanno fatto della responsabilizzazione dei loro “clienti” il punto di rottura votato a un nuovo modo di generare valore. «Noi abbiamo a che fare con tante persone, utenti che possono già vedere all’interno del nostro sito internet quali sono gli oggetti di cui disponiamo e di quali siamo alla ricerca (affinché non ci scambino per un deposito di merce abbandonata) - dicono i tre - Il concetto del ri-uso prende piede e vogliamo esserne un esempio». Per informazioni e iscrizioni: www.atpco.com Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino