VENEZIA - «É umiliante, capisce?» Tra i tanti stati d'animo che si possono provare sotto il giogo dell'usura, questo è l'ultimo che ci...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'ordinanza di custodia cautelare del gip di Vicenza ha portato all'arresto e alla custodia cautelare ai domiciliari per la sua usuraia, Lea Caminiti, 48enne di Loria (Treviso), e per il suo commercialista, Raffaello Gnioato, 66enne di Bassano del Grappa. La vittima è un cinquantenne che ora vive nel Padovano, ormai ex titolare di un'impresa di servizi alle aziende con una trentina di dipendenti. «Mi chiamavano 10, 15 volte al giorno. Sapevano che non era più come prima, che avevo perso l'azienda. Eppure queste bestie ne volevano ancora». Inizia tutto nel 2012. E, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non per far fronte a un momento di crisi. «Gli affari andavano a gonfie vele racconta - avevo un unico cliente che, però, mi aveva aumentato le commesse. Avevo bisogno di maggior credito dalle banche per investire e per poter soddisfare la mole di lavoro che dovevamo affrontare». Più facile a dirsi che a farsi, però. «Ho chiesto a 27 banche di farmi credito, hanno rifiutato tutte. Perché con un unico cliente non davo sufficienti garanzie». E così Gnioato, il suo consulente finanziario, gli aveva presentato quattro persone...
Il Gazzettino