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TRIESTE - Due minorenni sono stati indagati per aver importato ingenti quantità di marijuana utilizzando il metodo dei bitcoin attraverso il deep web. L’indagine, svolta dalla Guardia di finanza di Trieste, è scaturita da una consegna controllata effettuata ad ottobre 2020 all’aeroporto di Malpensa, dove era giunto un pacco proveniente dal Canada che conteneva più di 2 chili di marijuana, indirizzato al capoluogo giuliano. I militari, dopo aver individuato i due giovani destinatari, hanno ricostruito 8 episodi di acquisto di stupefacente, avvenuti tra gennaio e ottobre 2020. Parte dell’attività criminosa risale a quando i due erano ancora minorenni,per questo motivo l’indagine è stata diretta sia dalla Procura ordinaria sia dalla Procura per i minorenni di Trieste. I contatti e l’organizzazione delle spedizioni avvenivano sul deep web. dove avviene la maggior parte delle più gravi attività criminose telematiche.
I pagamenti erano in bitcoin per evitare che fossero tracciati, precauzione che è costata la contestazione del reato di autoriciclaggio. La marijuana, proveniente da Spagna, Olanda e Canada, era destinata in parte all’uso personale e in parte allo spaccio. In 9 mesi di attività si stima che gli indagati abbiano importato circa 17 chili di marijuana corrispondendo diverse decine di migliaia di euro.
Il Gazzettino