Minacce ed estorsioni all'impiegata e messaggi alla figlioletta: giovane senegalese arrestato con i soldi del "ricatto"

Minacce ed estorsioni all'impiegata e messaggi alla figlioletta: giovane senegalese arrestato con i soldi del "ricatto"
PADOVA - Lo scorso  9 gennaio i carabinieri di Abano Terme   vicino agli uffici del Camping Sporting Center di Montegrotto Terme, hanno arrestato un senegalese di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PADOVA - Lo scorso  9 gennaio i carabinieri di Abano Terme   vicino agli uffici del Camping Sporting Center di Montegrotto Terme, hanno arrestato un senegalese di 28 anni,  Demba Boubacar,   senza fissa dimora, accusato di estorsione e atti persecutori, e denunciato un  26enne  honduregno, residente a Padova, per concorso in estorsione e possesso ingiustificato di armi.

La loro vittima è un’impiegata padovana di 47 anni residente in città. Nei giorni precedenti la donna aveva sporto denuncia querela nei confronti del senegalese  perchè quest’ultimo, conosciuto l’anno scorso su un  social network, nonostante avesse già ricevuto del denaro da lei in altre circostanze e benchè avesse anche cambiato la propria utenza telefonica per evitare di essere ulteriormente disturbata, persisteva nel cercarla mettendosi in contatto, per mezzo della piattaforma “Instagram”, con la figlia minorenne.

L'impiegata, intimorita per il coinvolgimento della figlia, chiamava lo straniero il quale asseriva che alcune persone si erano impossessate del suo telefono e pretendevano la somma di 4.500 euro poiché, in caso contrario, avrebbero pubblicato sulla chat di lavoro alcune foto intime della donna, circostanza, questa, verosimilmente inventata per ingannarla. La vittima accettava di consegnargli 3.000 euro in cambio della fine definitiva dei contatti con lei e la figlia e gli dava appuntamento, per le ore 11 di sabato, informando i militari, nelle vicinanze del luogo dove è stato arrestato.

La trappola
All’orario convenuto, il senegalese si è presentato  in compagnia dell'amico honduregno. Dopo avere riscosso il denaro, mentre si stava accingendo ad andare via con il suo accompagnatore, a bordo dell’auto  di quest’ultimo, entrambi sono stati bloccati dagli agenti che avevano monitorato tutte le fasi precedenti. La perquisizione eseguita nei confronti dei due soggetti consentiva di rinvenire la somma di denaro appena ricevuta e un coltello da cucina di grosse dimensioni. Tutto il denaro è stato recuperato e restituito alla vittima, mentre sono stati sequestrati tre telefoni cellulari per la successiva analisi tecnica a supporto dell’attività investigativa.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino