Cortina isola felice: impianti aperti. Il sindaco: «Abbiamo il pienone sulle piste»

Cortina isola felice: impianti aperti. Il sindaco: «Abbiamo il pienone sulle piste»
CORTINA D'AMPEZZO (BELLUNO) - Cortina parrebbe rimanere 'un'isola felice' nell'emergenza sanitaria che coinvolge anche il Veneto. Il nuovo Dpcm del Governo...

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CORTINA D'AMPEZZO (BELLUNO) - Cortina parrebbe rimanere 'un'isola felice' nell'emergenza sanitaria che coinvolge anche il Veneto. Il nuovo Dpcm del Governo blocca i comprensori sciistici nelle province in isolamento, tra le quali non rientra Belluno.


Le piste a Cortina sono quindi tutte aperte «e c'è parecchia gente - spiega il sindaco, Gianpietro Ghedina - Oggi c'è una giornata di sole, con cielo azzurro. Abbiamo avuto un forte afflusso di turisti, già da ieri sera, e in città fino a questo momento non viene apparentemente percepita la situazione di emergenza che si vive altrove». Nei giorni scorsi le precipitazioni hanno apportato un manto di neve fresca di un metro e 20. Le piste sono quindi nelle migliori condizioni.

TONALE
Da oggi si scia solo sugli impianti trentini del passo del Tonale, non dal versante lombardo. Si tratta di una conseguenza del decreto della presidenza del Consiglio del ministri, cosicché tutti gli impianti del comprensorio Adamello Ski Pontedilegno-Tonale situati in territorio lombardo saranno chiusi per impedire la diffusione del virus Covid-19. Ma non in Trentino, dove invece si scia regolarmente. Come del resto è avvenuto nella giornata di ieri, quando l'affollamento in alcune aree sciistiche ed il mancato rispetto, in alcune situazioni, delle misure di emergenza, come la distanza minima tra sciatori in fila per l'accesso alle telecabine, aveva provocato la reazione della Provincia di Trento, che già aveva scritto agli inpiantisti chiedendo il rispetto dei protocolli. Il presidente Maurizio Fugatti aveva infatti dichiarato che la «tutela della salute avrà la meglio sul continuare le attività. Chiediamo quindi un forte senso di responsabilità diverso rispetto a quello di oggi, anche se non è stato così dappertutto, altrimenti il rischio è che accada quello che è accaduto in altre zone. Questo il segnale che ci sentiamo di dare perché abbiamo medici ed infermieri in prima linea».
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Il Gazzettino