Rischio per la sicurezza, ma ancor più risorsa per il futuro: così sembra essere percepita l’immigrazione in Veneto, Friuli-Venezia Giulia e nella provincia di...
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Guardando all’evoluzione storica, possiamo vedere che tra gli anni 2000 e 2001 era presente un certo allarme su questo argomento. Tra il 2002 e il 2007, invece, i valori sembrano rientrare e stabilizzarsi poco sopra la soglia del 30%. Tra il 2008 e il 2009, assistiamo a un incremento di preoccupazione, con il valore salito al 40-42%. Tra il 2014 e il 2015, sembra che la quota si stia nuovamente stabilizzando intorno al 30%. Quali sono i settori sociali maggiormente intimoriti dalla presenza dei migranti? Questo orientamento è rintracciabile soprattutto tra gli adulti tra i 55 e i 64 anni (41%) e gli anziani over 65 (44%); tra quanti sono in possesso della licenza media (40%) e chi frequenta assiduamente i riti religiosi (39%). Guardando alla professione, poi, vediamo che l’associazione immigrazione-rischio sicurezza è presente in misura maggiore tra gli operai (40%) e i lavoratori autonomi (38%), tra le casalinghe (46%) e i pensionati (38%). Politicamente, infine, vediamo che i consensi più ampi su questa posizione sono rintracciabili tra gli elettori della Lega Nord (55%).
Se questi sono i timori, vediamo quanti invece giudicano la presenza degli immigrati una risorsa per la nostra apertura culturale. A essere d’accordo con questa idea è il 49% dei nordestini; se guardiamo alle rilevazioni passate, osserviamo una sostanziale stabilità recente e una grande crescita rispetto al 2009 (+11 punti percentuali). La maggiore positività rispetto alla presenza degli immigrati è rintracciabile tra gli under 25 (66%), tra le persone tra i 25 e i 34 anni (60%) e tra quanti sono in possesso di un alto livello di istruzione (60%). Considerando la religiosità, invece, vediamo che la valorizzazione del contributo culturale dei migranti proviene soprattutto da chi non è praticante (54%) o si reca in Chiesa saltuariamente (53%). Dal punto di vista socio-professionale, poi, coloro che più legano immigrazione e apertura culturale sono gli studenti (70%) e i liberi professionisti (65%), gli impiegati (58%) e i disoccupati (54%). Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino