Illy, il fondo Peninsula avrebbe trovato l'intesa per acquisire il 23% della holding della famiglia triestina da oltre 560 milioni di fatturato tra caffè e, cioccolato...
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La famiglia, che avrebbe scelto di non alzare barricate contro Peninsula, non conferma né smentisce l'indiscrezione pubblicata da Mf. Andrea Illy dichiara: «Da sempre la famiglia Illy mantiene un profilo di assoluta riservatezza sull'assetto azionario della holding - cassaforte di famiglia - Gruppo Illy. Non sono pertanto in condizioni di rilasciare alcun commento su indiscrezioni uscita sulla stampa». Andrea Illy ha parlato come rappresentante di tutta la famiglia. Il candidato alla guida nazionale di Confindustria è presidente di Illycaffè, la principale società del gruppo che nel 2018 ha chiuso con un fatturato consolidato di 483 milioni (+ 3,5%), un ebitda adjusted di 75,3 milioni (+ 10,7% rispetto al 2017( e un utile netto di 18,1 milioni, + 39,1% sul 2017 includendo benefici fiscali: l'utile netto normalizzato, comparabile con il 2017, si assesta a 16,7 milioni, in crescita del 8,4%.
NOVITÁ IN VISTAAnche Illycaffè potrebbe presto avere delle novità nella sua compagine azionaria. Da tempo la società è alla ricerca di partner che si dovrebbe occupare esclusivamente dello sviluppo del mercato retail negli Stati Uniti. L'idea è quella di individuare un gruppo della distribuzione e largo consumo con cui lavorare. Oggi illy ha circa 20 negozi in Usa sui circa 260 totali che l'azienda ha nel mondo.
Alla ricerca di un socio anche il Polo del Gusto, la società da circa 80 milioni di giro d'affari controllata dal Gruppo Illy che ha in portafoglio marchi prestigiosi del made in Italy ed è presieduta dall'ex sindaco di Trieste e presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Riccardo Illy. In vendita c'è una quota tra il 20 e il 40% del Polo del Gusto per un valore che oscilla tra i 50 e i 100 milioni di euro per un totale di circa 250 milioni. Il partner che si sta cercando per questa sub holding che mette insieme il vino Brunello, con la cantina Mastrojanni, il cioccolato piemontese di Domori, il tè francese Dammann Frères, il cioccolato inglese Prestat (fornitrice della casa reale inglese) e le confetture italiane di Agrimontana (controllata al 40%).
Il progetto è trovare un partner che sostenga crescita (si parla di acquisire già un produttore di barolo) e internazionalizzazione. Ma i tempi sono quelli di una visione lunga. Il presidente del Polo, Riccardo illy, parla di un decennio per portare a maturità questa sub holding. Le singole società che compongono il Polo infatti continueranno a crescere fino alla quotazione in Borsa. A quel punto, verranno cedute le minoranze realizzando così la liquidità per restituire al partner finanziario l'investimento iniziale.
INVESTIMENTI DI MODA
Il blitz sui piani alti del gruppo potrebbe però scompaginare le carte di queste strategie di alleanze a obiettivi variabili anche perché la famiglia triestina sarebbe orientata a dare il via libera all'uscita di Francesco e a cogliere tutte le possibili sinergie di sviluppo con Peninsula. Che nel frattempo non ci ferma. Proprio in questi giorni ha acquisito il 30% della casa di moda francese Zadig&Voltaire al fianco del fondatore.
Maurizio Crema
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Il Gazzettino