Il “tesoretto” di Cosa Nostra, confiscati immobili e denaro

Uno degli immobili confiscati
PORDENONE - L’impero del costruttore palermitano Francesco Pecora, morto il 3 maggio 2011, è stato confiscato ai suoi eredi. È un capitale di 100 milioni di...

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PORDENONE - L’impero del costruttore palermitano Francesco Pecora, morto il 3 maggio 2011, è stato confiscato ai suoi eredi. È un capitale di 100 milioni di euro, che per una piccola parte ha radici anche in provincia di Pordenone. È nella Destra Tagliamento, infatti, che attraverso l’impresa edile Edilizia friulana nord, venivano ripuliti i soldi di Cosa Nostra. Tra i beni confiscati in Sicilia e in Friuli figurano 168 immobili tra appartamenti, ville, magazzini e terreni, tre società di capitale e tre società di persone, oltre a rapporti bancari. La lista pordenonese comprende una palazzina realizzata in via Castelfranco Veneto, una bifamiliare ad Aviano, terreni, conti bancari e autoveicoli: il valore complessivo è di circa due milioni di euro.

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Il Gazzettino