Il mare restituisce i resti della corazzata "Wien" dopo 100 anni

Il mare restituisce i resti della corazzata "Wien" dopo 100 anni
MUGGIA - Sono stati recuperati oggi, al largo della cittadina rivierasca, alcuni frammenti della corazzata "Wien" affondata da Luigi Rizzo nel dicembre 1917. A cento...

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MUGGIA - Sono stati recuperati oggi, al largo della cittadina rivierasca, alcuni frammenti della corazzata "Wien" affondata da Luigi Rizzo nel dicembre 1917. A cento anni di distanza, i frammenti erratici della corazzata della Marina austroungarica, silurata la notte del 10 dicembre 1917, saranno restaurati ed esposti nella mostra “Nel mare dell’intimità. L’archeologia subacquea racconta l’Adriatico” organizzata dall'Ente regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Fvg. Allestita all’ex Pescheria - Salone degli Incanti, aprirà al pubblico il prossimo 17 dicembre. Oltre 2000 metri quadrati di esposizione, che metterà insieme, per la prima volta, un migliaio di reperti provenienti da musei italiani, croati, sloveni e montenegrini, per raccontare a tutti con gli occhi dell’archeologia subacquea le rotte, i paesaggi, gli uomini e le storie del nostro mare Adriatico.  Il recupero dei frammenti della grande corazzata è stato eseguito da personale addestrato al primo soccorso sanitario, all’utilizzo del defibrillatore semi-automatico e alla somministrazione di ossigeno terapeutico e da una task force composta da personale sommozzatore formato per gli interventi subacquei in ambienti confinati, equipaggiato con attrezzature individuali per soccorsi subacquei e in ambienti acquatici, la squadra dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Trieste, coordinata dal capo reparto Furio Scropetta. I sommozzatori hanno lavorato a venti metri di profondità in condizioni ambientali rese difficoltose dalla quasi totale assenza di visibilità dovuta alla natura fangosa del fondale in questo tratto di mare. Ciò che rimane del relitto dell'unità da guerra austroungarica appare come un grande scheletro, coperto da uno spesso strato di fango dal quale emergono pezzi contorti della fiancata, alcune ordinate concrezionate, parti di un ponte, frammenti di quella che fu un’unità da combattimento da 5600 tonnellate.

 

LA STORIA

Nave da battaglia della classe Monarch della Marina militare dell’impero austro-ungarico, la corazzata Wien venne affondata dalla Mas di Luigi Rizzo la notte 10 dicembre 1917 mentre si trovava alla fonda nella baia di Muggia, a Trieste. Varata nel 1895 e classificata come unità da difesa costiera, nell'agosto del 1917 assieme alla gemella Budapest era stata assegnata a Trieste. Il 6 novembre aveva attaccato la batteria costiera italiana di Cortellazzo, alle foci del Piave, azione che convinse i comandi italiani a neutralizzare definitivamente sia il Wien che il Budapest. Il compito venne affidato all'allora sottotenente di vascello Luigi Rizzo che la sera del 10 dicembre partì al comando di due motoscafi Mas, il Mas 9 e il Mas 13, per attaccare le due navi austriache ancorate nel Vallone di Muggia. I Mas partirono da Venezia al traino di due torpediniere fino al centro del golfo di Trieste, poi in piena notte proseguirono con i motori elettrici raggiungendo la diga nord della baia. Superata la diga ed elusa la sorveglianza armata, dopo due ore di sforzi per tagliare e superare anche i cavi d’acciaio delle ostruzioni i Mas oltrepassarono il varco e attaccarono nell’oscurità le navi alla fonda. Il Mas 9 di Rizzo lanciò due siluri contro il Wien e altrettanto fece il Mas 13 contro il Budapest: il primo colpì il bersaglio ma il secondo lo mancò. La corazzata Wien affondò in soli cinque minuti portando con sé 33 uomini d'equipaggio, mentre i naufraghi sopravvissuti raggiunsero la riva a nuoto. I due Mas riuscirono a sfuggire alla reazione della difesa costiera austriaca e a rientrare alla base. Per l’azione Rizzo fu insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare. Molti fra i marinai imbarcati sul Wien erano triestini, allora sudditi dell’Impero austro-ungarico. Dopo la guerra, diventata Trieste italiana, nel 1925 furono recuperati dal relitto lo sperone di prua e il frammento della poppa con il nome della corazzata. Il primo venne regalato a D’Annunzio per il suo Vittoriale, mentre il frammento della poppa si trova oggi al Museo Storico navale di Venezia. Nel decennale dell’azione, nel 1927, lo stesso Luigi Rizzo indossò lo scafandro da palombaro e scese sul relitto della nave che aveva affondato.





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Il Gazzettino