​Ideal Standard resta chiusa fino a fine giugno ma non all'estero: l'ira dei sindacati

Ideal Standard resta chiusa fino a fine giugno ma non all'estero: l'ira dei sindacati
BORGO VALBELLUNA - Non c'è pace per le grandi industrie bellunesi. Messa sui binari di un possibile salvataggio la Wanbao Acc di Mel, con i suoi 290 lavoratori, a...

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BORGO VALBELLUNA - Non c'è pace per le grandi industrie bellunesi. Messa sui binari di un possibile salvataggio la Wanbao Acc di Mel, con i suoi 290 lavoratori, a mettere paura è ora l'Ideal Standard di Trichiana. I 600 dipendenti sono in cassa integrazione a zero ore ormai dall'inizio di marzo e ora rischiano di restarci fino a fine giugno. Il calendario di ripresa del gruppo, infatti, mette in fondo la lista lo stabilimento trichianese adducendo, secondo fonti sindacali, a problemi di mercato dovuti al lockdown. 


CHI APRE E CHI NO
Partiranno già da lunedì, invece, gli stabilimenti di Sevlievo (Bulgaria) e Teplice (Repubblica Ceca), mentre il primo giugno toccherà a Rugeley (Inghilterra). In fondo alla lista Trichiana la cui ripartenza è programmata dal 29 giugno. «Ma su quali si basi e con quanto personale?», si chiedono preoccupati i sindacati, che dopo due giorni di confronto con l'azienda, confronto che giovedì ha visto partecipe anche la Regione Veneto, hanno proclamato lo stato di agitazione. Lunedì, invece, è in agenda l'incontro con le Rsu aziendali. 
Denise Casanova, segretaria provinciale della Filctem, unitamente ai colleghi di Femca, Uiltec e le Rsu di stabilimento, in una nota fanno sapere che sulla vicenda sarà coinvolto anche il Ministero dello Sviluppo economico. Definita inaccettabile, oltreché preoccupante, la data di riapertura di fine giugno. In una lettera all'assessore regionale al Lavoro, Elena Donazzan, inviata per conoscenza anche all'ad Mauro Maremmi e ai lavoratori si esprime la massima preoccupazione.

ULTIMI A RIPARTIRE
«Nell'incontro tenutosi oggi (ieri, ndr) la Direzione aziendale ha confermato che lo stabilimento bellunese sarà l'ultimo a ripartire, peraltro con modalità parziali e tutte da definire e questo dopo essere stato il primo sito a fermare la propria attività a causa del rischio di contagio. La Direzione - si legge nella missiva - non ha fornito nessun dato sulla distribuzione dei volumi produttivi per i prossimi mesi nei vari stabilimenti a livello europeo, rimandando l'eventuale comunicazione alla riunione del CAE prevista nei prossimi giorni». 

«Non solo quindi non è stata presa in considerazione nessuna delle richieste avanzate dalla Rsu, Organizzazioni sindacali e sostenute dalla Regione Veneto - prosegue la missiva -, ma non si è voluto nemmeno in questa occasione condividere nessuna informazione funzionale a comprendere la reale posizione dell'azienda. Fermo restando l'apertura immediata dello stato di agitazione la Rsu di stabilimento si riunirà lunedì mattina per decidere tutte le iniziative che riterrà utili alla tutela del sito».

LA REGIONE: NON CREDIBILI
L'assessore Donazzan, in una nota, definisce inaccettabile il comportamento dell'azienda che convoca riunioni d'urgenza senza poi dare informazioni utili.

«Non è credibile prosegue l'assessore - che non esista una programmazione aziendale in una realtà strutturata qual è Ideal Standard. Aggiorneremo il ministero del Lavoro e quello dello Sviluppo Economico dell'esito negativo dell'incontro odierno conclude Donazzan -. Valuteremo se l'incontro previsto nei prossimi giorni, sarà una presa in giro». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino