Padova. Ictus fatale in vacanza, muore il manager musicale Moschin

L'impresario Mauro Moschin
PADOVA - La città piange la scomparsa di Mauro Moschin, chitarrista e impresario di spettacoli padovano, improvvisamente mancato l’altro giorno a 67 anni...

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PADOVA - La città piange la scomparsa di Mauro Moschin, chitarrista e impresario di spettacoli padovano, improvvisamente mancato l’altro giorno a 67 anni all’Ospedale di Izola in Slovenia. Qui era stato ricoverato in condizioni gravissime, dopo che un potente ictus ischemico lo aveva colpito martedì mattina mentre trascorreva le ultime ore di vacanza con la compagna Susanna.


L’artista da una ventina d’anni risiedeva alla Mandria, e lascia lei, gli amati figli Chiara e Francesco, giovani e apprezzati imprenditori del mondo dello show-business, e tanti amici e collaboratori. Tra questi Massimo Salasnich, amico fraterno e compagno di mille avventure, con cui insieme a Orfeo Valandro nel 1997 ha fondato l’Associazione Tempi e Ritmi, oggi divenuta una realtà organizzativa di primo livello negli eventi dal vivo per comuni, enti, teatri ed aziende.

CHI ERA

Moschin dopo il liceo scientifico si era diplomato in chitarra al Conservatorio Pollini, ma aveva già iniziato a suonare con varie formazioni facendo le stagioni nelle località turistiche durante gli anni ‘70 e ‘80 quando si suonava davvero e senza interruzioni. Mauro ha anche inciso un lp di musica progressive nel 1981 (“Doctor Faust Suite”) con il gruppo “Le Sensazioni”, che ha avuto ottime recensioni anche in campo internazionale. Oltre all’attività di musicista come bassista, cantante e chitarrista anche nei Reporters e nel duo Orfeo e Mauro, ha iniziato l’attività di impresario per ingaggiare musicisti ed artisti.
Con Tempi e Ritmi ha ingaggiato artisti del calibro di Fiorello, Irene Grandi, Elio e le storie tese, Raf, Luca Carboni, Anna Oxa, i Nomadi, oltre a tanti big del genere revival tra cui Dik Dik, Camaleonti, Rocky Roberts, Bobby Solo, Tony Dallara, Nicola Di  Bari, e Wilma Goich.

IL RICORDO

«Andrea Roncato, Bobby Solo, Elisabetta Viviani, i Los Locos, Tony Pagliuca de Le Orme, solo per dirne alcuni, e tanti agenti - ha confessato l’amico e socio Salasnich - si sono dichiarati nelle ultime ore sui social o direttamente alla famiglia profondamente addolorati ed affranti per la perdita di un grande amico e di un uomo buono. Quando io avevo 18 anni e mi ha sentito presentare uno spettacolo al Tito Livio dove suonavo pure le tastiere, lui che ne aveva 30 mi disse “Sei forte come Pippo Baudo, faremo grandi cose insieme”. Con lui ho condiviso 35 anni della mia vita e faccio parte della sua famiglia; a livello artistico e professionale ci compensavamo ciascuno con le proprie capacità. Era sempre pronto alla condivisione con artisti e collaboratori, per i quali la sua casa era aperta anche per condividere momenti di convivialità a tavola». 


«Ad esempio - ha proseguito - ricordo con molto piacere un pranzo con Paki dei Nuovi Angeli preparato da sua moglie, specializzata soprattutto nella carbonara. Il mio caro socio sarebbe stato impegnato ancora come musicista nei prossimi giorni per dei nuovi progetti che aveva a cuore come il “Lucio 80 Lucio”, omaggio a Battisti e Dalla, il “Celentano Morandi Show”, oltre che nell’organizzazione e realizzazione dell’ormai tradizionale Memorial Orfeo Valandro “C’era un ragazzo...show” evento benefico giunto alla 19. edizione, organizzato al  Piccolo Teatro ogni anno da Tempi e Ritmi, per ricordare il cugino cantante con cui negli anni 90 e 2000 Mauro era tornato a calcare le scene». 
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Il Gazzettino