Ici alla Chiesa, paga il Comune, vincono le parrochie

La Chiesa di San Giorgio a Chirignago
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MESTRE A due anni di distanza si chiude il contenzioso con tre parrocchie di Chirignago che erano state chiamate in causa dal Comune assieme ad altre istituzioni cattoliche della città, per il saldo dell'Ici. E in tutti i casi il Comune dovrà pagare le spese, dato che la Commissione tributaria provinciale ha dato ragione alle parrocchie che avevano fatto ricorso contro le pretese del Comune.


IL CONTENZIOSO

La vicenda risale ad alcuni anni fa, quando il Comune aveva chiesto a una ventina di parrocchie e istituti religiosi della città il pagamento dell'Ici del 2010 e del 2011 per alcuni immobili che ospitano scuole paritarie e asili privati religiosi. Una risorsa, dal punto di vista delle politiche educative, ma anche una fonte di reddito che, stano al parere dell'amministrazione comunale, avrebbe escluso l'esenzione dal pagamento dell'Ici riconosciuto ai luoghi di culto. Intendiamoci, da parte del Comune non c'è mai stata la volontà di far cassa sulle istituzioni religiose. Come illustrato a suo tempo dall'assessore al Bilancio Michele Zuin, il Comune aveva agito per non vedersi contestato in futuro un possibile danno erariale per il mancato pagamento dell'Ici da parte di enti che sarebbero stati tenuti a saldare l'imposta sugli immobili.
A quel punto si erano aperti i contenziosi: in ballo infatti c'erano infatti circa 75mila euro che le comunità religiose avrebbero dovuto pagare. E la Commissione tributaria provinciale si era espressa in materia in modo differente a seconda dei casi: se in alcuni casi le richieste erano state ritenute legittime, erano stati accolto i ricorsi da parte delle parrocchie di San Martino e Benedetto, a Campalto, di San Pietro in vincoli a Trivignano, dell'istituto Cavanis e del Giustinian a Venezia, basati sul fatto che i servizi resi da queste - ovvero le scuole materne e primarie - avevano carattere caritatevole e non scopo di lucro, e in ogni caso le rette pagate dalle famiglie avrebbero coperto soltanto in parte le spese di gestione. Una questione complessa per la quale lo stesso Comune aveva chiesto lumi a Roma chiedendo un'interpretazione autentica, ovvero giuridicamente inappellabile, sull'applicazione dell'Ici agli enti religiosi.


Le contestazioni però sono proseguite e ora si sono chiusi altri tre procedimenti a vantaggio delle parrocchie di Santa Barbara, San Giorgio di Chirignago e Santa Maria del Suffragio ad Asseggiano, tutelate da uno studio legale padovano. Il Comune, in seguito all'accoglimento del ricorso da parte della Commissione tributaria, dovrà pagare circa novemila euro per la richiesta, giudicata immotivata, dell'Ici agli enti religiosi.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino