Maximulte ai dissidenti M5S, Berti: «Le vorrei anche qui in Veneto»

Jacopo Berti, capogruppo 5 Stelle in Regione
VENEZIA - «Vorrei questa sanzione anche in Veneto. Apriremo un dibattito interno e spero che si potrà replicare questo modello che condivido in pieno». Il...

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VENEZIA - «Vorrei questa sanzione anche in Veneto. Apriremo un dibattito interno e spero che si potrà replicare questo modello che condivido in pieno». Il capogruppo del M5S in Regione Veneto Jacopo Berti commenta così il nuovo regolamento da sottoporre ai nuovi candidati del comune di Roma che prevede una multa di 150 mila euro per chi tradisce il proprio mandato, non rispetta il programma o cambia casacca.


«Bisogna rispettare il vincolo di mandato - sostiene Berti - se un cittadino ti vota col M5S perché crede nel cambiamento e tu vai nel Pd o nella Lega sei un traditore, e come tale devi pagare». A chi parla di censura delle opinioni divergenti il capogruppo veneto pentastellato risponde: «Guarda caso la stragrande maggioranza dei nostri fuoriusciti, anche veneti, è andata nel Pd o nei partiti. Ad essere divergenti non erano le loro opinioni, ma i loro interessi. Per noi 5 stelle il programma è tutto. Chi cambia idea è libero di dimettersi, ma non di andare a riempire le fila del nemico». Un concetto che Berti vuole specificare ulteriormente. «Qui si votano le idee, non le persone. Combattiamo ogni giorno la politica costruita sul tradimento e la menzogna - conclude - Oggi per i vecchi partiti il trasformismo è una virtù, per noi il nemico. Se vieni eletto con i voti dei cittadini che si riconosco nel 5 stelle devi portare avanti i loro interessi, se no te ne vai a casa».
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Il Gazzettino