Cambio di proprietà per il Rosapetra: l'hotel passa a Faleschini, il patron di Waycap

L'hotel Rosapetra a Zuel
CORTINA - Un altro albergo di Cortina passa di mano, nella vivacità imprenditoriale attivata dall'assegnazione dei Giochi olimpici e paralimpici invernali 2026. ...

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CORTINA - Un altro albergo di Cortina passa di mano, nella vivacità imprenditoriale attivata dall'assegnazione dei Giochi olimpici e paralimpici invernali 2026.

ROSAPETRA
Questa volta a cambiare proprietà è il Rosapetra, realizzato da una cordata di imprenditori veneti, guidati da Albino Ghirardon di Chioggia, inaugurato il 17 dicembre 2011. Il nuovo proprietario è Manuel Faleschini, titolare dell'azienda veneta Waycap che produce cappelli e accessori d'abbigliamento di lusso. Il Rosapetra, nome evocativo dell'Enrosadira, il fenomeno che colora le Dolomiti, all'aurora e al tramonto, è un cinque stelle, con 33 stanze, di cui dieci suite; è a Zuel, alle porte di Cortina, a lato della statale 51 di Alemagna. Una dozzina di anni fa la sua apertura rappresentò per Cortina un evento controcorrente, in un periodo in cui gli alberghi chiudevano e restavano inattivi a lungo, nella vana attesa di compratori.

LA STORIA
Fu costruito dal nulla, nei prati che guardano il trampolino di salto con gli sci Italia, monumento ai VII Giochi invernali 1956. Con l'acquisto del Rosapetra l'intento di Faleschini è quello di proseguire sulla strada intrapresa nel 2020, quando comperò lo storico palazzo della stilista Krizia, a Milano. Anche questa operazione, nella conca d'Ampezzo, non è soltanto immobiliare o ricettiva, ma rientra nella più articolata gestione di un luogo di rappresentanza, nella prospettiva di anni intensi, per Cortina, verso i Giochi 2026 e nel lascito che rimarrà dopo l'evento, non soltanto sportivo.

I DETTAGLI
Non è noto l'ammontare della compravendita. Nel 2011 Albino Ghirardon affermò di avere investito nel nuovo albergo oltre venti milioni di euro. Oggi si prospetta una spesa di 3.5 milioni per rinnovare la struttura e dotarla di altri servizi, oltre alla accogliente spa, con piscina, sauna e terrazza sul prato, dove transita la pista ciclabile Lunga via delle Dolomiti, con lo sfondo delle Tofane e dell'intera conca ampezzana. Questa operazione va ad aggiungersi a tutte le altre che, negli ultimi tre anni, dall'assegnazione delle Olimpiadi, hanno animato il mercato immobiliare.

Sono passati di mano grandi e storici alberghi, come il Cristallo e il Savoia, finiti a fondi di investimento stranieri. E' stato comperato l'Ancora in piazza, dall'imprenditore Renzo Rosso, patron dell'abbigliamento Diesel. Sono russi i capitali del Lajadira e dell'Ampezzo, in fase di ricostruzione. E' appena stato aperto il nuovo De Len, che ha sostituito e ampliato il vecchio Impero. Si lavorerà presto al Dolomiti, ex Motel Agip progettato dall'architetto Edoardo Gellner. I giorni scorsi sono cominciati i sondaggi nel terreno sotto il San Marco, quasi sul sagrato della chiesa. Ci sono comunque ancora diversi alberghi chiusi e in degrado, una mezza dozzina, ma di certo qualcuno si sta già interessando.

    
 

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Il Gazzettino