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VENEZIA - C'è preoccupazione per i 67 lavoratori a tempo indeterminato e per la cinquantina di stagionali dell'hotel 4 stelle Bonvecchiati, con un ingresso in calle dei Fabbri e uno in bacino Orseolo. Albergo che sarà oggetto di un importante lavoro di ristrutturazione a partire dall'1 novembre, che durerà tra i 20 e i 24 mesi. E che punta ad un salto di categoria, che lo porti a raggiungere le 5 stelle.
«L'attività proseguirà fino al prossimo 30 ottobre spiega il segretario Uiltucs Uil, Riccardo Vitulo Da allora non si accetteranno più prenotazioni. L'attenzione oggi è tutta rivolta a ciò che accadrà nel momento in cui inizieranno i lavori: la trattativa è all'inizio, ma la richiesta è quella di garantire il mantenimento dei posti di lavoro».
IL RISCHIO
Il rischio è infatti quello dell'apertura del licenziamento collettivo, che Vitulo insieme al segretario Filcams Cgil Renato Giacchi, ieri mattina presenti all'incontro che si è tenuto nella sede dell'Ava alla presenza, tra gli altri, del vicedirettore dell'associazione Daniele Minotto auspica di evitare attraverso l'attivazione della cassa integrazione o di un ammortizzatore sociale per il mantenimento del proprio posto per chi lo volesse.
Dipendenti che, una volta terminato l'intervento in programma, che dovrebbe richiedere una quarantina di milioni di euro, ci si augura possano essere riassorbiti nella spagnola Palladium.
NUOVA COMPAGNIA
La compagnia ha infatti siglato un contratto di affitto ventennale con l'attuale proprietà dell'hotel veneziano.
BUROCRAZIA
Altro discorso va fatto per i permessi legati a questo tipo d'intervento, che al momento non si sa se siano stati confermati o meno.
Accanto a qualche interrogativo c'è comunque una certezza: «Abbiamo chiesto che il 30 agosto venga organizzato un nuovo incontro, che dovrebbe aprire le porte, o almeno iniziare a farlo, a tutto ciò che potrà avvenire nei prossimi mesi. Motivo per il quale prosegue Vitulo, che nella vicenda non può che riscontrare una sorta di parallelismo con quella del Bauer abbiamo richiesto anche la presenza della proprietà, o comunque di un suo rappresentante».
Ieri intanto il clima era disteso. «Le posizioni sono contrapposte, ma al momento c'è dialogo. Poi è chiaro, vedremo cosa succederà il 30».
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Il Gazzettino