Hotel Abritto, abbandonato il progetto di alloggi per studenti. Ecco come sarà

L'ex hotel Abritto a ridosso del cavalcavia Borgomagno
PADOVA - L’idea era di fare del vecchio hotel Abritto a ridosso del Borgomagno nella zona dietro la stazione uno studentato da 120 posti letto. Questa almeno era sembrata la...

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PADOVA - L’idea era di fare del vecchio hotel Abritto a ridosso del Borgomagno nella zona dietro la stazione uno studentato da 120 posti letto. Questa almeno era sembrata la soluzione migliore. La proprietà risistemava, un gestore prendeva in affitto l’immobile, poi a redditività assicurata sarebbe arrivato un fondo immobiliare che avrebbe comprato tutto. Ebbene questa prospettiva sembra tramontata al punto che la proprietà ha modificato il progetto chiedendo i permessi per realizzare venti mini appartamenti da 45 metri quadri l’uno.


La palazzina liberty chiusa da 2005 negli anni era diventata un punto di riferimento per sbandati e soprattutto per i pusher che spacciano nella vicinissima via Avanzo. In passato si era cercato più volte di dare una nuova vita all’immobile, allora la soluzione pareva a porta di mano. 
Era stato trovato un accordo tra la proprietà - 80% Claudio Giraldi tramite la società Forum sas e 20% Andrea Buso, La Vetta, con Bed Student società che si occupa della gestione di residenze per studenti e lavoratori fuori sede. La proprietà si impegnava a restaurare completamente l’immobile investendo oltre 2 milioni di euro. 


NIENTE REDDITIVITÁ
I calcoli però non sono stati dalla parte degli investitori. La corsa agli studentati infatti oggi è messa in mano a grandi fondi internazionali che producono massicci investimenti. Ad esempio il fondo inglese Stonehill che ha preso l’area del Pp1 nel quadrilatero fra via Trieste e i palazzoni di Antonveneta investirà 30 milioni di euro, per una residenza da 500 posti. Solo i grandi numeri infatti garantiscono la redditività. Un peccato perchè la proprietà aveva partecipato proprio un anno fa al bando dell’Università per la ricerca di immobili da vendere o affittare per farne alloggi per studenti. Erano arrivate una decina di domande fra queste anche quella dell’Abritto.


BRESSA


Sulla questione interviene l’assessore all’Ediliza privata Antonio Bressa che l’altra sera ne ha parlato alla Consulta Arcella: «Da anni siamo a fianco dei proprietari dell’hotel Abritto per sostenere ogni progetto di riqualificazione di questo edificio che rappresenta una porta di ingresso per l’Arcella. E’ stato significativo registrare in questo senso la disponibilità di soggetti interessati alla gestione dello stabile come eventuale studentato. Ora confidiamo che finalmente ci siano le condizioni economiche per procedere con l’intervento edilizio che i proprietari decideranno di affrontare a seguito del loro confronto interno. Noi siamo a loro disposizione per concordare l’intervento e ogni aspetto relativo alle autorizzazioni necessarie». La Consulta ha un’opinione precisa: «È la porta della vergogna verso l’Arcella». Che sia un’operazione delicata lo dimostra la circostanza che nel 2011 Zanonato aveva provato a trasformarlo in ostello delle gioventù dopo una petizione con 630 firme. Poi nel 2014 un’idea di studentato era stata messa in campo dall’amministrazione Bitonci. Operazione che prevedeva, però, l’acquisto dell’immobile da parte del Comune e che, alla fine è risultata troppo onerosa per le casse di palazzo Moroni. Da qui la decisione di lasciar perdere. È evidente comunque che il Comune prima di accettare la svolta dovrà valutare se vi siano le condizioni perché non si verifichi un secondo caso via Anelli. In quel caso negli anni ‘90 molte famiglie acquistarono quegli alloggi per i propri figli che studiavano all’Università e venivano da fuori città. Poi nel tempo sono stati sostituiti dagli spacciatori. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino