Rivoluzione al Pronto Soccorso: in 75 ospedali arrivano le hostess

Rivoluzione al Pronto Soccorso: in 75 ospedali arrivano le hostess
Gli imperativi sono tre: abbattere i tempi delle liste d’attesa; regolare entro le quattro ore, salvo imprevisti, lo smistamento dei "codici bianchi" (quelli senza alcuna...

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Gli imperativi sono tre: abbattere i tempi delle liste d’attesa; regolare entro le quattro ore, salvo imprevisti, lo smistamento dei "codici bianchi" (quelli senza alcuna urgenza ndr) e infine informazioni trasparenti con tutto il comfort necessario, dal ricarica cellulare ai distributori di cibo e bevande.




Ecco, primo in Italia, il Veneto lancia la sfida per un nuovo modo di intendere il servizio di Pronto soccorso nei 75 ospedali della regione. Un’operazione, dal costo di circa 2 milioni di euro, che scatterà dal 1. settembre prossimo, e progressivamente (anche se il sistema andrà "tarato") esteso a tutti i nosocomi veneti.



I fruitori del servizio dovranno sentirsi come "passeggeri di un aereo": coccolati e riveriti e soprattutto guidati nel loro percorso di arrivo, di orientamento e di assistenza sanitaria. Ed ecco, quindi che fra qualche giorno arriveranno steward e hostess pronti ad accogliere chi arriverà nei pronto soccorso favorendo così anche una migliore gestione dei flussi. Si tratterà di un vero e proprio mini-esercito di "angeli custodi" composto da 390 dipendenti delle Ulss che hanno seguito finora una dozzina di giornate di formazione; 60 neolaureati in Scienze infermieristiche e infine aperto ad una cinquantina di operatori volontari scelti nelle varie Ulss del Veneto.



«Si tratta di novità rilevanti - ha spiegato il governatore Luca Zaia - che mettono la nostra regione tra i primi posti nel pianeta sanità italiano. Se da un lato il nostro obiettivo è sempre stato quello dell’abbattimento dei tempi di attesa nei Pronto soccorso, dall’altra intendiamo puntare sul miglioramento del servizio non solo riducendo pesantemente i tempi per i cosiddetti "codici bianchi", ma anche migliorando l’accoglienza in ambiti e situazioni molto spesso delicatissime, evitando lunghe code e stabilendo corsie dedicate per i casi di ortopedia, ginecologia e per l’area pediatrico-infantile.

Inoltre la riduzione nella gestione del codici bianchi nel quadro delle quattro ore successive all’ingresso del paziente, ci sembra un dato assolutamente importante». Ma non ci sarà solo questo.

L’operazione servirà anche a rendere più accoglienti gli spazi nei pronto soccorso con il miglioramento della logistica (cartellonistica sulle attività in svolgimento, opuscoli, monitor informativi o sulle attività in corso). Ma soprattutto ci saranno loro, gli "assistenti di sala" con compiti di valutazione dei pazienti in attesa e di informazione per gli accompagnatori, per dare contezza di quanto sta accadendo, ma soprattutto per evitare la "sindrome da abbandono" al triage. E ancora ci sarà spazio anche per un radicale ammodernamento delle sale d’attesa (riqualificazione degli spazi, nuovi arredi, segnaletica, wi-fi e impianti di caricabatteria per cellulari).



«É un intervento atteso - ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto - all’insegna della comunicazione e della trasparenza. Vogliamo venire incontro ai nostri pazienti perchè tutti hanno bisogno di assistenza, ma anche di una corretta comunicazione. Così come è indispensabile un funzionale rapporto tra medico e paziente, Non mancheranno le ispezioni per valutare come procede il progetto nel suo complesso, ma tutto nella logica della collaborazione tra medici, infermieri e utenti». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino