ADRIA - Passano per Adria le tracce dei due ragazzi polacchi, il 19enne Lukasz Pawel Libera e la 18enne Agata Ewa Brandys, spariti da Venezia il 30 settembre. Il loro caso viene...
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È sicura di averli incontrati una nostra lettrice, residente a Bottrighe, la 39enne M. C. che ha subito segnalato al Gazzettino: «Erano circa le 16 del 6 ottobre e ero a passeggio per Adria con il mio cane Ivan, un meticcio di pochi mesi. Stavo aspettando il mio turno per recarmi dal veterinario in corso Garibaldi e ho approfittato della bella giornata per fare quattro passi per il centro in attesa che arrivassero le 16.30».
Che cos'è accaduto? «Mi trovavo all'altezza della statua equestre quando mi sono venuti incontro questi due ragazzi. Zaino sulle spalle ed erano carichi di altre borse, mi hanno chiesto quale strada dovevano prendere per fare l'autostop direzione Venezia».
È sicura che fosse il 6 ottobre? «Impossibile sbagliare data. Era un giovedì. È anche segnata sul libretto delle vaccinazioni di Ivan».
Che cosa ha pensato il quel momento? «Ho solo fatto presente che la strada più semplice per Venezia era la ferrovia. Ho indicato loro di ritornare sui propri passi, mi sembrava provenissero da viale Maddalena, e di recarsi alla stazione dei treni. Loro però mi hanno fatto presente che preferivano viaggiare in autostop».
Qualche particolare dei due giovani polacchi? «Mi ricordo, come fosse oggi, che la ragazza indossava calzoncini corti ed era vestita leggera: c'era però ancora caldo. Lui aveva i capelli rossi e la barba di qualche giorno. Ho notato bene sia il colore dei capelli del ragazzo sia l'abbigliamento della ragazza perchè si sono messi a giocherellare con il mio cane. Quando poi ho visto le loro foto su "Chi l'ha visto?" all'inizio ho pensato che questi volti non mi erano nuovi. Poi ho ricollegato il tutto. Ricordo inoltre che non parlano bene l'italiano ma lo capivano benissimo. Quando ho indicato loro che dovevano fare autostop in direzione Cavarzere, il ragazzo ha afferrato la cosa al volo. Mi sembravano tranquilli. Spero che tutta vada loro per il meglio. Si sentono tante cose brutte in giro».
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Il Gazzettino