Mara Venier e la sua città: «A Mestre non torno, mi ricorda mia madre»

Mara Venier e la sua città: «A Mestre non torno, mi ricorda mia madre»
«Non vengo più a Mestre da quando è morta mia madre Elisa. Non ci riesco. L'ultima volta ero in treno e sono scesa a Padova per proseguire in taxi evitando...

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«Non vengo più a Mestre da quando è morta mia madre Elisa. Non ci riesco. L'ultima volta ero in treno e sono scesa a Padova per proseguire in taxi evitando di entrare anche solo alla stazione».

La "signora della domenica" ama e odia Mestre, la sua città. Mara Povoleri, 66 anni, conosciuta da tutti come Mara Venier, è uno dei personaggi più popolari e amati della televisione.

E' sempre così forte questa sofferenza?
«So che non è stata una morte improvvisa, ma è stato tremendo il modo in cui è maturata. Un giorno sono arrivata e lei stava nel giardino sulla sua sedia a rotelle. Le sono corsa incontro: Mamma, mamma!. Lei ha alzato la testa, ha guardato e mi ha risposto: Buongiono signora. Scuoteva il capo come per dire: chi è questa che io non conosco? Avevo un paio di occhiali da sole, per fortuna. E' così che ho capito che una parte di mamma se n'era già andata».
Ha lasciato Mestre che aveva 18 anni e non si chiamava ancora Venier?
«Sono andata a Roma perché avevo sposato un ragazzo di Venezia che voleva fare l'attore, Francesco Ferraccini, il padre di mia figlia. Avevo poco più di 17 anni, con Elisabetta siamo cresciute insieme. Ero la figlia di un ferroviere partita da Mestre senza una lira. Abitavamo nelle case dei ferrovieri tra la stazione e via Piave».
Sognava di diventare un'attrice?
«Non ci avevo mai pensato, ma seguendo Francesco che è volato in cielo un anno fa - ho incominciato anch'io a bazzicare nel cinema. Ho girato il primo film nel 1972, tratto da un racconto di Pratolini, presentato al Festival di Venezia. C'era anche una scena di nudo Poi ho fatto una serie di film nazionalpopolari e pure un cinepanettone, con Manfredi, Pozzetto, Banfi, Jerry Calà: Al bar dello sport è un piccolo cult. Ho girato con Nanni Loy, con Salvatores, con Steno. Era tutto nuovo, mi divertivo ma senza prendermi troppo sul serio. Il cinema è magico, è magia che nasce all'istante».
Però è diventata popolare con la tv «E' stata la televisione a fare di me un personaggio e Domenica in a trasformarmi in una conduttrice famosa, a farmi entrare nelle case di tutti. Non c'erano ancora i canali satellitari, la domenica pomeriggio per gli italiani era quasi un obbligo stare davanti al televisore tra intrattenimento e calcio».

Ha sempre seguito l'amore?
«L'amore mi ha portato giovanissima a Roma. Adesso sono passati tanti anni e di amori ce ne sono stati un po'. Sono cambiate tante cose, dal 2006 sono sposata con Nicola Carraro, stiamo insieme da 16 anni, è l'amore della maturità».
Lei ha sempre avuto tanti amici...


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Il Gazzettino