A un mese dalla morte di Henry il funerale resta bloccato. Intanto il Comune apre un conto corrente per aiutare la famiglia

Henry Amadasun, morto a 17 anni annegato nel fiume Brenta
CADONEGHE - È passato un mese dalla tragica scomparsa di Henry, ripescato dalle acque del fiume Brenta a Cadoneghe. E fino a quando non sarà fatta chiarezza su...

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CADONEGHE - È passato un mese dalla tragica scomparsa di Henry, ripescato dalle acque del fiume Brenta a Cadoneghe. E fino a quando non sarà fatta chiarezza su quello che sembra essere un suicidio, non sarà celebrato il funerale. Il Comune, per dare un segno concreto di vicinanza e solidarietà ai genitori, ha avviato l'iniziativa Un aiuto in ricordo di Henry, aprendo un contro corrente per chi desidera fare donazioni.

«La scomparsa del nostro giovane concittadino Henry Amadasun ha colpito molto la nostra comunità ha detto il sindaco Marco Schiesaro -. Fin da subito in molti hanno chiesto come poter dare una mano e il Comune ha attivato un conto corrente per raccogliere donazioni che andranno alla famiglia, impegnata anche sul fronte legale». Ecco le coordinate bancarie a cui è possibile contribuire: IT47P0306912117100000301340». Henry era scomparso la notte del 18 settembre e il suo corpo è stato ritrovato due giorni dopo, il 20 settembre, sul fondo del Brenta. Da quel giorno i suoi genitori, Clara ed Evans, chiedono sia luce su come siano andate davvero le cose. Nutrono, infatti, molti dubbi sul fatto che Henry fosse da solo la sera della sua scomparsa, avvenuta il 18 settembre a Cadoneghe, su come sia arrivato alla passerella dalla quale sia sarebbe gettato, e sul perché la bici sia stata ritrovata a quasi un chilometro di distanza dal fiume. Per queste ragioni Clara ed Evans si sono affidati a Marcello Stellin, avvocato penalista di Treviso. «Stiamo conducendo tutta una serie di verifiche e indagini per riempire eventuali lacune che ci possono essere state sul piano investigativo dice Stellin -. Visto che la Procura non ha ravvisato gli estremi per una autopsia, allora abbiamo fatto richiesta dell'esame all'Ulss 6 e siamo in attesa di una risposta. Cerchiamo nuovi elementi per poter far riaprire le indagini e non demordiamo sulla richiesta di un esame autoptico sulla slama. Fino ad allor anon saranno celebrati i funerali». (L. Lev.)
 

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Il Gazzettino