Halloween, notte di pestaggi. Il sindaco: «Baby gang da punire. Faremo progetti per avviarli a lavori utili»

Halloween tra dolcetti e violenze
VICENZA -  Un ragazzino picchiato e rapinato, ricoverato in ospedale con una frattura, poi un'altra aggressione collettiva con altri due giovanissimi spediti al pronto...

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VICENZA -  Un ragazzino picchiato e rapinato, ricoverato in ospedale con una frattura, poi un'altra aggressione collettiva con altri due giovanissimi spediti al pronto soccorso. Anche questa è stata la notte di Halloween vicentina: niente dolcetti o scherzetti, in questi casi, ma botte e violenza. Il sindaco Francesco Rucco è intervenuto sulle violente aggressioni che una baby gang ha messo in atto la sera di Halloween in centro storico contro alcuni ragazzi indifesi.

«Avvisati Governo e parlamentari»

In particolare, Rucco ha sottolineato di conoscere alcune delle famiglie dei ragazzi aggrediti: «Sono giovani perbene che non sono certo abituati a menare le mani». Poi ha spiegato: «Le aggressioni avvenute in pieno centro storico la sera di Halloween rappresentano un fatto molto grave che evidenzia l’acuirsi del fenomeno delle baby gang. Ho immediatamente segnalato la questione non solo al prefetto e al comitato provinciale ordine e sicurezza, ma anche al Governo e ai parlamentari vicentini. Esiste un problema di serio disagio sociale che rischia di dilagare. Ci sono episodi ricorrenti non solo a Vicenza, ma anche a Bassano, a Schio, come del resto in numerosi centri italiani. Prima che la situazione degeneri si deve agire con fermezza».

«Punirli coi lavori utili»

Il sindaco ha continuato: «Gli aggressori vanno quanto prima individuati e puniti in modo esemplare, anche indirizzandoli a lavori socialmente utili. In questo senso collaboreremo tra sindaci per mettere a disposizione progettualità e risorse a sostegno di questi giovani problematici che devono essere accompagnati in un percorso di recupero. Desidero infine inviare un messaggio di solidarietà ai ragazzi aggrediti e alle loro famiglie che in alcuni casi conosco personalmente. Non si tratta di giovani avvezzi alle risse, ma di studenti perbene che hanno tutto il diritto di trascorrere serenamente una serata di festa in città».

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Il Gazzettino