«È tardi, spengo la slot», cliente s'infuria, lo pesta e fugge con la cassa

PADOVA -  Voleva continuare a giocare con le slot machine, ma era ora di spegnere il gioco per via dell'ordinanza firmata mesi fa dall'ex sindaco  Bitonci....

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PADOVA -  Voleva continuare a giocare con le slot machine, ma era ora di spegnere il gioco per via dell'ordinanza firmata mesi fa dall'ex sindaco  Bitonci. Quando il proprietario del bar Bello, in via Sacro Cuore, dove l'uomo stava giocando con il video poker, gli ha comunicato che era ora di staccare la spina, è andato su tutte le furie, ha iniziato a gettare per aria tutto quello che aveva sottomano e, infine, se n'è andato portandosi via con sé la cassa con all'interno circa mille euro.

 

Protagonista della vicenda, avvenuta sabato sera, un uomo sulla quarantina, dell'est Europa, che dopo aver bevuto cinque bicchieri di amaro, in preda anche ai fumi dell'alcol, ha iniziato a creare non pochi problemi al gestore cinese del bar.
L'orientale ha raccontato alla polizia che l'incallito giocatore di slot, un cliente abituale, era arrivato nel suo locale intorno alle 20 e si era seduto davanti alla macchinetta. Era rimasto lì fino alle 22, continuando a infilare monetine nel video poker e bevendo uno dietro l'altro cinque bicchierini di liquore digestivo. A quel punto, però, il gestore del bar si è avvicinato spiegandogli pacatamente che era arrivato il momento di chiudere tutto, per evitare di prendere la multa prevista dall'ordinanza per chi viene pizzicato con le slot machine ancora accese dopo le 22. Il giocatore, in risposta, è montato su tutte le furie, ha iniziato a buttare per terra tutto quello che si è trovato sottomano, in particolare bicchieri e bottiglie che erano sul bancone e sui tavolini, e ha iniziato a urlare. Al culmine della performance, dovuta probabilmente anche a qualche bicchierino di troppo, ha staccato il registratore di cassa dal cavo dell'alimentazione e se l'è portato via dopo averlo sbattuto più volte a terra. All'interno, l'incasso della giornata che ammontava a poco più di mille euro. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino