VENEZIA - Anche la finalissima se l'è aggiudicata la Fondazione Solomon R. Guggenheim. I nipoti di Peggy hanno perso anche l'ultima battaglia per rivendicare i...
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In sostanza, il massimo organo giudiziario transalpino ha riconosciuto la bontà della posizione della Solomon R. Guggenheim come custode e conservatore della collezione veneziana. Infatti la lunga vicenda processuale, scattata nel lontano 1994 e proseguita con varie accelerazioni tra il 2014 e il 2015, era sorta per la contestazione di due nipoti di Peggy, Nicolas Hèlion e Sandro Rumney ed altri discendenti diretti, i quali protestavano per un presunto uso non consono del giardino di Ca' Venier dei Leoni per cene e rinfreschi, ma puntavano il dito anche contro altre iniziative ritenute poco in linea con il luogo, soprattutto perchè in una parte di esso vi era (e vi è ancora) la tomba della stessa Peggy, lì seppellita con i suoi 14 cagnolini.
Nel corso del tempo tutte le fasi dibattimentali, fin dal primo processo intentato nel 1994, hanno visto la sconfitta dei nipoti, costretti loro malgrado a prender atto del no del Tribunale francese di primo grado e del successivo appello. In tutte le occasioni Hèlion e Rumney sono stati costretti anche a rifondere le spese processuali. Ora l'ultimo smacco con la decisione della Corte di Cassazione francese che ha definitivamente chiuso la vertenza dando ragione alla casa madre americana che gestisce in stretta relazione la Peggy Guggenheim Collection di Venezia.
Il Gazzettino