Treviso. Guerra ai mendicanti in piazza Pola, i gestori dei locali: «Importunano i clienti e ci insultano»

Guerra ai mendicanti in piazza Pola, i gestori dei locali: «Importunano i clienti e ci insultano»
TREVISO - Mendicanti in piazza Pola: i bar non ci stanno e chiedono più sicurezza. Non si può dire che sia una novità, in città, sedersi a un...

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TREVISOMendicanti in piazza Pola: i bar non ci stanno e chiedono più sicurezza. Non si può dire che sia una novità, in città, sedersi a un tavolino all’aperto di un bar con l’intenzione di gustarsi cappuccino e brioche, o magari un aperitivo, e trovarsi invece alle prese con i mendicanti che girano per i plateatici chiedendo l’elemosina. Un disagio molto frequente a Treviso, soprattutto in piazza Pola, dove molte volte gli esercenti chiedono loro di evitare di importunare i clienti ricevendo spesso un secco rifiuto. Il rischio è che la situazione si scaldi e possa sfociare in episodi pericolosi. 


LA TESTIMONIANZA

«Capita molto spesso di vederne qui fuori, passano diverse volte durante la giornata. Di solito sono sempre gli stessi, ma ogni tanto se ne aggiunge qualcuno di nuovo. Quando siamo noi ragazze a chiedere loro di andarsene non ci badano nemmeno, mentre se è il mio collega uomo a farlo vanno via subito - spiega Valentina Vendramin dell’Antico Caffè - Mi è capitato una volta che ci fosse un mendicante a cui uno dei clienti aveva offerto un panino. Gliel’ho messo a scaldare per fargli una cortesia. Non erano passati neanche cinque minuti quando ha iniziato a urlarmi dietro dicendomi di dargli subito il panino: ha cominciato a insultarmi e se n’è andando sbraitando - racconta - Anche al mio socio, Mariano, è successo che lo aggredissero verbalmente». 


LE VOCI

Valentina e i suoi colleghi non sono però gli unici ad aver avuto problemi di questo tipo: «Mi era capitato di chiedere a uno di loro di spostarsi perché ci rendeva impossibile continuare a lavorare, e mi sono sentito dare del razzista e altri insulti del genere». È quello che è successo a Filippo Sottosanti di Caffè e Cioccolato, che aggiunge: «Il problema è che sono insistenti e a volte c’è il rischio che diventino aggressivi o violenti». La questione, a detta dei due titolari, nasce dal fatto che sono i clienti per primi a offrire cibo o spiccioli ai questuanti: «In questo modo poi loro ritornano, perché sanno che la gente qui gli dà qualcosa. Abbiamo provato qualche volta a chiedere ai clienti di non farlo, ma non è una cosa che possiamo permetterci di imporre» continua Valentina. «Un po’ più di controlli non farebbero male, piuttosto che preoccuparsi di dare multe per i posteggi - dice Filippo - Anche perché, che io sappia, chiedere l’elemosina è ancora vietato per legge». «La polizia, quando passa, si segna i loro nomi, ma conta poco o niente: la maggior parte non ha neanche i documenti» ribadisce Valentina. «Noi non possiamo fare niente: i vigili ci hanno sempre detto di non intervenire ma di chiamare loro in caso di problemi - spiega Ferdinando Orrico della Caffetteria Orrico - C’era successo, in passato, di avere avuto qualche bega con alcuni mendicanti che non volevano andarsene e che erano diventanti aggressivi, ma ormai li conosciamo tutti. Basta uno sguardo per farci capire e si spostano». «Fortunatamente di recente non abbiamo avuto brutti episodi. Noi siamo abituati ormai e non ci danno fastidio, anzi, alcuni sono anche simpatici, ma capita che diversi clienti si lamentino, più che altro per l’odore, anche se noi non è che possiamo farci molto - prosegue - Ho notato che sono aumentati dopo il Covid. Soprattutto, mi sembra che ce ne siano sempre di più di trevigiani». 

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Il Gazzettino