I due amici veneziani in fuga da Israele. «Il tassista ci ha detto "Scappate, il peggio deve ancora arrivare"»

Gianluca Pasqual e Alberto Montagner
Fine dell’incubo. Sono partiti nel pomeriggio di ieri con un Boeing dell’Aeronautica Militare dall’aeroporto di Tel Aviv, diretti a Pratica di Mare, con arrivo...

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Fine dell’incubo. Sono partiti nel pomeriggio di ieri con un Boeing dell’Aeronautica Militare dall’aeroporto di Tel Aviv, diretti a Pratica di Mare, con arrivo previsto in serata. In fuga dalla quella vacanza in Israele che sabato scorso si è trasformata in incubo. Nel Sandonatese fino a ieri c’era grande apprensione per Alberto Montagner, 45enne di San Donà di Piave, e Gianluca Pasqual, 57 anni di Jesolo. Ieri mattina si sono svegliati alle 7 all’hotel Idelson, dove alloggiavano, diretti all’aeroporto di Tel Aviv senza alcuna certezza, armati sono della speranza di trovare un volo. Quando erano in coda sono stati contattati dalla Farnesina che li ha rassicurati in merito alla partenza. 


«FUGGITE AL PIÚ PRESTO»
«Ci siamo svegliati di nuovo sotto le bombe – spiega Pasqual -, in lontananza si sentivano ancora i “botti”. Il taxista israeliano che ci accompagnava all’aeroporto ci ha detto: “Lasciate il Paese prima che potete perché non potete immaginare cosa sta succedendo qua. Il peggio deve ancora venire”». Si sono messi in fila per trovare un aereo con il cuore in gola. «Volevamo acquistare un biglietto per tornare a casa, con la compagnia israeliana “El Al” – continua Pasqual -. Eravamo in attesa di entrare al desk quando sono stato contattato dalla Farnesina che mi ha avvertito che c’era un volo disponibile. Sempre nella mattinata ho ricevuto una telefonata dall’Ambasciata italiana di Tel Aviv e dal Consolato di Gerusalemme. Tre chiamate per rassicurarci. Penso che raccontare la nostra situazione al Gazzettino sia servito. Ho visto che la notizia è stata riportata anche sul Messaggero di Roma».

Se l’erano vista brutta Pasqual e Montagner: lunedì, alla loro richiesta di rimpatrio, dall’Ambasciata era stato risposto che avrebbero dovuto pensare a come sistemarsi. Entrambi dipendenti di Veritas, sono arrivate diverse telefonate di solidarietà dei colleghi. «Stamattina (ieri per chi legge, ndr.) un collega mi ha svegliato inviandomi un’immagine del giornale». L’aeroporto era affollato con migliaia di persone che volevano partire. «Nell’attesa abbiamo conosciuto una giovane romana - continua Pasqual – e una coppia di Vicenza che ci ha riferito di essere in aeroporto da lunedì... Abbiamo cercato di farci coraggio gli uni con gli altri. Appena abbiamo avuto conferma della partenza abbiamo contattato subito i nostri familiari e amici». Nella mattina Montagner ha telefonato all’assessore al Bilancio di San Donà Gianluca Forcolin al quale è legato da grande amicizia. In quel momento in Giunta, Forcolin ha messo la sua telefonata in viva voce, per cui Montagner e Pasqual hanno ricevuto anche il conforto della Giunta Teso. 

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Il Gazzettino