Padova. Evyrein, nuovo murales dello street artist dopo la denuncia: «La guerra non è finita»

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PADOVA - Una nuova opera di Evyrein, l'artista di street art conosciuto come il Banksy veneto, è apparsa la notte scorsa nei pressi del ghetto ebraico del centro...

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PADOVA - Una nuova opera di Evyrein, l'artista di street art conosciuto come il Banksy veneto, è apparsa la notte scorsa nei pressi del ghetto ebraico del centro storico di Padova. Mostra una immagine rivisitata di Yoko Ono e John Lennon accompagnata da una invocazione al cessate al fuoco con lo slogan "la guerra non è finita".

Lo street artist era finito nei guai a inizio anno: nella notte tra il 21 e 22 gennaio, sempre in ghetto era comparsa l'opera "In Bonafede" sopravvissuta meno di mezz'ora, ma che è bastata a far scattare un'indagine per il reato di vilipendio delle istituzioni. EvyRein, infatti, è stato destinatario di una perquisizione da parte dei poliziotti della Digos. Lo stencil comparso a gennaio su un muro in via Marsala, raffigurava il presidente del Consiglio Giorgia Meloni che stringe la mano a Matteo Messina Denaro (tra i suoi alias aveva appunto quello di Andrea Bonafede) gli è valso la denuncia. Classe 1981, come avviene per molti street artist EvyRein tiene nascosta la sua vera identità dietro lo pseudonimo tratto da un celebre videogioco. I poliziotti hanno perquisito l'abitazione dove vive con la fidanzata, sequestrando bombolette di vernice spray, materiale per realizzare i murales, un tablet e alcuni indumenti e scarpe riconducibili a quelli che indossava la notte del 22 gennaio. L'azione è infatti stata immortalata dalle telecamere del centro storico. Quella notte non sono giunte segnalazioni alle forze dell'ordine, ma l'artista ha postato il murale sui suoi profili social (vi compaiono anche vari post ironici nei confronti della polizia) dove è tutt'oggi visibile. L'opera è stata realizzata pochi giorni dopo l'arresto del superlatitante della mafia siciliana e l'associazione con la presidente Meloni non è passata inosservata. Il pubblico ministero Benedetto Roberti ha infatti indagato EvyRein e il 42enne è stato scortato in questura per l'identificazione. «Non voglio buttare in politica l'accaduto - aveva commentato - perché non sono politicamente schierato. Uso l'ironia e pungolo a 360 gradi».

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Il Gazzettino