Mancano guardie mediche, centralino del 118 in tilt: centinaia di chiamate per ricette e certificati

Mancano guardie mediche: centralino del 118 in tilt
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BELLUNO  - Dalle ieri mattina alle 7 a poco prima di mezzogiorno erano già state superate le 100 chiamate. Anche questo nuovo ponte festivo, come avvenne a cavallo di Pasqua, il 118 è stato preso d’assalto e i centralini sono andati in tilt. Nessun incidente o emergenza. È stata una giornata, tutto sommato tranquilla sul fronte dei soccorsi. Il problema è sempre lo stesso: anche ieri c’erano solo 5 guardie mediche in tutto il territorio. Un fattore che, unito al nuovo sistema per gestire il servizio di continuità assistenziale con il 118, diventa una combinazione esplosiva che tiene occupate le linee del numero di emergenza a ogni ponte festivo. In affanno gli operatori della centrale del Suem di Pieve di Cadore che si ritrovano a dover gestire decine di chiamate non di emergenza: chi ha bisogno di un certificato medico per il lavoro, chi ha la febbre, chi necessita di una ricetta per un medicinale. Il tutto nella speranza che in quello stesso momento non ci sia una vera emergenza.



IL SISTEMA
Il problema di fondo è la carenza di medici, o meglio di guardie mediche. Il servizio è in crisi da tempo e ha portato a diverse rimodulazioni, tra le quali quella della indicazione di chiamare il numero di emergenza. «Si assicura che chiamando il 118 - aveva spiegato l’Ulss - il cittadino sarà preso in carico dalla sede di continuità assistenziale attiva più vicina». E così è, ma il sistema sta mostrando più di qualche crepa. Perché, se da un lato mancano medici, anche il numero degli operatori del Suem non è aumentato. Anzi. Sono operatori formati per rispondere alle emergenze, che si ritrovano a dover fare da “segretari” a un medico. Sì perché gli operatori del 118, ovviamente, non possono firmare ricette o certificati: possono solo “smistare” le chiamate ed indirizzare il caso ai medici sul territorio. Che però sono solo 5, dopo i tagli recenti.

I TAGLI

Da dieci sedi previste in provincia di Belluno, si è passati a quattro con il piano varato a inizio dicembre 2021: Belluno/Val di Zoldo (a copertura delle aree di Belluno, Limana, Ponte nelle Alpi, Alpago, Longarone, Soverzene, Ospitale e Val di Zoldo), Pieve di Cadore (a servizio di Cadore, Cortina e Comelico), Caprile/Canale d’Agordo per tutto l’Agordino, Feltre per tutto il Feltrino, compreso Borgo Valbelluna.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino