VENEZIA - «E' solo l'avvio, l'indagine è tutt'altro che conclusa». Con queste parole il procuratore antimafia di Venezia, Adelchi D'Ippolito...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Agli arresti dell'ex cognato di Maniero, Riccardo Di Cicco, e del broker Michele Brotini, sono seguite numerose perquisizioni che hanno portato al sequestro oltre che di tre ville di pregio in Toscana, polizze assicurative, conti correnti, fondi fiduciari e denaro contante trovato anche nelle abitazioni dei congiunti di Di Cicco. Sequestrata anche di una ventina di orologi di marca quali Cartier, Vacheron Costantin, Rolex, 90mila euro in contanti, quadri, oggetti d'arte, gioielli, lampadari di Murano, sette auto per un valore queste ultime di 250mila euro. Oltre ai due arrestati ci sono due indagate, la madre e la sorella di Maniero, Lucia Carrain e Noretta Maniero. Non si esclude che vi siano altri indagati, ma non risultano indicati nell'ordinanza di arresto e sequestro emessa dal Gip.
TESORO FATTO RITROVARE PER RIPICCA
Felice Maniero, ha consegnato spontaneamente il suo "tesoro", pari a 17 milioni di euro, frutto della sua attività criminale tra il 1982 ed il 1995. A renderlo noto il Procuratore aggiunto Adelchi D'Ippolito: la decisione di far ritrovare i suoi beni è nata in Maniero per ripicca perché, dopo aver nascosto il denaro mettendolo nelle mani dell'ex cognato, quest'ultimo gli ha restituito progressivamente "solo" 6 milioni.
Il Gazzettino