Ville da sogno, gioielli e auto: Maniero fa trovare il tesoro per ripicca

VENEZIA - «E' solo l'avvio, l'indagine è tutt'altro che conclusa». Con queste parole il procuratore antimafia di Venezia, Adelchi D'Ippolito...

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VENEZIA - «E' solo l'avvio, l'indagine è tutt'altro che conclusa». Con queste parole il procuratore antimafia di Venezia, Adelchi D'Ippolito ha commentato l'operazione della Dda lagunare che ieri ha portato a sequestro del tesoro di Felice Maniero, un patrimonio valutato per difetto in poco più di 17 milioni di euro. A confermare che ci potranno essere altri sviluppi anche il colonello Roberto Ribaudo, comandante del Gruppo Antiriciclaggio del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza di Roma. 


Agli arresti dell'ex cognato di Maniero, Riccardo Di Cicco, e del broker Michele Brotini, sono seguite numerose perquisizioni che hanno portato al sequestro oltre che di tre ville di pregio in Toscana, polizze assicurative, conti correnti, fondi fiduciari e denaro contante trovato anche nelle abitazioni dei congiunti di Di Cicco. Sequestrata anche di una ventina di orologi di marca quali Cartier, Vacheron Costantin, Rolex, 90mila euro in contanti, quadri, oggetti d'arte, gioielli, lampadari di Murano, sette auto per un valore queste ultime di 250mila euro. Oltre ai due arrestati ci sono due indagate, la madre e la sorella di Maniero, Lucia Carrain e Noretta Maniero. Non si esclude che vi siano altri indagati, ma non risultano indicati nell'ordinanza di arresto e sequestro emessa dal Gip.

TESORO FATTO RITROVARE PER RIPICCA
Felice Maniero, ha consegnato spontaneamente il suo "tesoro", pari a 17 milioni di euro, frutto della sua attività criminale tra il 1982 ed il 1995. A renderlo noto il Procuratore aggiunto Adelchi D'Ippolito: la decisione di far ritrovare i suoi beni è nata in Maniero per ripicca perché, dopo aver nascosto il denaro mettendolo nelle mani dell'ex cognato, quest'ultimo gli ha restituito progressivamente "solo" 6 milioni. Vedendosi beffato, Maniero si è rivolto alla procura descrivendo nel dettaglio dove erano finiti i proventi della sua attività criminale.
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Il Gazzettino