Salta il rinnovo della convenzione: le grotte di Villanova costrette a chiudere

La grotta di Villanova
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LUSEVERA - Scoppia il caso "grotte" a Villanova di Lusevera. Una delle principali ricchezze dell'Alta Val Torre è stata chiusa all'improvviso e, allo stato, sine die, per il mancato rinnovo della convenzione di gestione, scaduta ad aprile.


Il caso è esploso in consiglio comunale, mercoledì, e a dare comunicazione del provvedimento, con un'informativa pubblicata online, è stato Mauro Pinosa, vicesindaco e presidente del Gruppo esploratori e lavoratori grotte di Villanova, gestore del sito ipogeo. «Sono effettivamente 98 anni di gestione, se vogliamo essere precisi. E non si tratta di una spaccatura all'interno del consiglio comunale, ma di una convenzione in scadenza e della volontà di pensare prima alla burocrazia che al bene pubblico».

Pinosa, da 26 anni presidente del Gruppo esploratori e lavoratori grotte di Villanova per il quale fa il volontario da ben 55, sintetizza così la vicenda che ha portato alla momentanea (e indefinita) chiusura delle Grotte: «Negli ultimi 20 anni il Gruppo esploratori e lavoratori grotte di Villanova, con un impegno costante e gratuito di soci e dirigenti, ha fatto decollare alla grande la Grotta Nuova, in termini di immagine e di visitatori, riuscendo a far ottenere al Comune contributi per svariati milioni di euro per l'ampliamento dei percorsi turistici sotterranei», specifica.
La chiusura improvvisa delle Grotte, dopo che erano state programmate a annunciate diverse iniziative ha, infatti, destato parecchio scalpore in tutta la regione. «La lista di opposizione "Vivere in Valle" ha contestato la scadenza dell'accordo e quanto in esso contenuto e ha chiesto l'immediata interruzione dell'attività del Gelgv all'interno delle grotte, la riconsegna del bene e l'espletamento di un nuovo bando di affidamento», spiega Pinosa. Questo ha comportato l'istantanea riconsegna delle chiavi e l'interruzione della stagione turistica, non essendoci più un gestore attivo.

«Una follia, un danno enorme, sia economico che di immagine, per l'intera l'Alta Val Torre - continua Pinosa -. Per effetto della decisione, si è dovuto procedere all'annullamento di tutte le prenotazioni per le visite, delle manifestazioni già programmate, di tutti i contratti di lavoro delle guide e delle utenze in essere». Quel che contesta Pinosa è il fatto che, sapendo che la concessione scadeva, «si sarebbe potuto procedere a un rinnovo senza problemi e, invece, la minoranza comunista filoslovena in consiglio comunale ha imposto che si debba mettere mano al bando». Pinosa tiene a precisare di non essere critico nei confronti del sindaco Luca Paoloni: «Ha recepito l'interrogazione della minoranza e poi si è rivolto al segretario comunale che ha agito attraverso gli uffici tecnici. Burocraticamente è tutto corretto, quel che contesto è il modo, perché è evidente che così si è imposto di consegnare le chiavi e interrompere tutte le attività», chiosa. La conseguenza è stata l'immediata chiusura anche dei contratti di luce e gas, oltre che l'interruzione delle visite. «Il gruppo di persone volontarie non può pensare di sobbarcarsi le spese di manutenzione - continua Pinosa -. Le Grotte di Villanova sono state e sono ancora un volano turistico per tutta la zona, portando milioni di euro in questi anni. Con la buona volontà le cose si risolvono, si poteva banalmente prorogare il periodo di gestione finché non era pronto un bando adeguato che consenta una gestione sostenibile, perché finora è funzionato tutto tramite il volontariato». Conclude Pinosa con il più classico degli aforismi: «Chi ha orecchie per intendere, intenda».

      

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Il Gazzettino