Effetto green pass, tamponi in farmacia: «Tutto esaurito fino a Natale»

I tamponi in farmacia per ottenere il green pass, a breve obbligatorio per tutti i lavoratori
TREVISO - Tutto esaurito fino a Natale. Riuscire a prenotare un tampone per il Coronavirus in farmacia sta diventando una missione impossibile. Il Green Pass obbligatorio per il...

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TREVISO - Tutto esaurito fino a Natale. Riuscire a prenotare un tampone per il Coronavirus in farmacia sta diventando una missione impossibile. Il Green Pass obbligatorio per il personale scolastico ha riempito le agende di appuntamenti già fissati. Così chi ora chiede un test in vista dell’introduzione della “certificazione verde” obbligatoria per tutti i lavoratori, a partire dal 15 ottobre, può sentirsi dire che deve tornare verso la fine dell’anno. «E’ già tutto pieno per i prossimi due mesi e mezzo. I posti si sono occupati soprattutto con l’inizio del nuovo anno scolastico: il personale degli istituti che non è vaccinato e che quindi ha bisogno del Green Pass temporaneo si è sostanzialmente abbonato ai tamponi in farmacia – fa il punto Giuseppe Losego, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Treviso e titolare della farmacia di via Cavallotti a Conegliano – ormai quasi tutte le farmacie offrono questo servizio. Alcune si sono organizzate iniziando a fare i test già dalle 6 di mattina, in modo da agevolare chi deve andare al lavoro. Ma non può durare così».


IL PREZZO
I lavoratori non vaccinati che puntano a continuare a lavorare dopo il 15 ottobre rinnovando di volta in volta il Green Pass temporaneo attraverso i test periodici in farmacia sono avvisati. Il prezzo del tampone è calmierato: per gli adulti costa 15 euro. Bisogna però vedere se si trova un posto. La cifra, per di più, non consente grossi margini di manovra a chi esegue il test. Davanti a questa situazione, il presidente dell’Ordine dei farmacisti non nasconde le perplessità: «Difficile immaginare di poter andare avanti così per più di un paio di mesi». Sulle stesse farmacie, poi, pende sempre la spada di Damocle delle sospensioni del personale che nonostante l’obbligo per i sanitari non si è vaccinato contro il Covid, senza un valido motivo.


LE SOSPENSIONI


A quanto pare, però, i provvedimenti stanno andando a rilento. Fino ad oggi l’Ordine di Treviso ha notificato la sospensione solo a 4 farmacisti, tra i quali il titolare di una farmacia che è stato costretto a nominare un direttore al suo posto. «La Regione aveva indicato che erano 212 i farmacisti che non si erano vaccinati nel trevigiano – spiega Losego – ma fino a questo momento l’Usl ci ha comunicato solamente 18 nominativi. E alla fine 14 di questi hanno deciso di vaccinarsi contro il coronavirus». Di conseguenza solo per gli altri quattro è scattata la sospensione, valida almeno fino alla fine di quest’anno. A conti fatti, insomma, una parte del personale starebbe continuando a lavorare in farmacia senza in realtà essersi sottoposto all’iniezione anti-Covid. Dal 15 ottobre, però, l’obbligo per il personale sanitario si intreccerà con il Green pass obbligatorio per tutti i lavoratori, che tirerà una riga. Il discorso vale per gli stessi farmacisti così come per tutti gli operatori in servizio a vario titolo nelle strutture sanitarie pubbliche e private. In questi stessi giorni, infine, ci si sta preparando al lancio della nuova campagna vaccinale contro l’influenza stagionale. Per la prima volta l’iniezione potrà essere fatta anche nelle farmacie. Prima di tutto, però, i farmacisti dovranno seguire un corso di formazione ad hoc, sulla falsariga di quello che ha consentito a molti di loro di ottenere il patentino di vaccinatore anti-Covid. Alcune farmacie hanno già iniziato a mettere da parte vaccini antinfluenzali. Per la campagna vera e propria, invece, si attendono le indicazioni operative dell’Usl. L’azienda sanitaria stavolta ha investito quasi 3 milioni di euro per comperare oltre 290mila vaccini contro l’influenza stagionale, quasi il 40% in più rispetto all’anno scorso. A breve si deciderà come distribuirli e come somministrarli alle categorie più fragili, a partire dagli anziani e dalle persone costrette a convivere con patologie a rischio.

 

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Il Gazzettino