Senza green pass a scuola: scattano oltre 200 sospensioni tra prof e personale Ata

Carenza di organico nelle scuole
TREVISO - A dieci giorni dal suono della prima campanella fioccano le sospensioni per il personale delle scuole che non si è vaccinato contro il Coronavirus e che non...

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TREVISO - A dieci giorni dal suono della prima campanella fioccano le sospensioni per il personale delle scuole che non si è vaccinato contro il Coronavirus e che non intende nemmeno sottoporsi ai tamponi periodici per ottenere il Green Pass temporaneo. Tra gli insegnanti e il personale Ata, sono oltre 200 quelli che sono stati lasciati a casa nella Marca perché non in regola con la certificazione verde, ad oggi obbligatoria per poter entrare nelle classi. «Consideriamo una media di due o tre sospensioni per istituto - fa i conti Barbara Sardella, dirigente dell'ufficio scolastico di Treviso - dato che in provincia le scuole sono poco più di cento, la stima è presto fatta».

LE NOMINE DEI SUPPLENTI
Adesso è necessario trovare supplenti e sostituti anche su questo fronte. Piove sul bagnato. Si, perché le assenze legate al Green Pass si aggiungono ai supplenti che rinunciano agli incarichi. «Il fatto di dover coprire anche i posti degli insegnanti e del personale Ata che sono stati sospesi crea inevitabilmente ulteriori difficoltà», allarga le braccia la dirigente. L'ex provveditorato ha appena nominato altri 300 supplenti per riempire le cattedre che erano rimaste vuote dopo le prime assegnazioni. I docenti in questione erano chiamati a prendere in servizio nei rispettivi istituti entro le 13 di ieri. Ma si è riproposto ancora il nodo delle rinunce. Più di qualcuno ha inviato una comunicazione spiegando che non poteva. Altri, invece, semplicemente non si sono nemmeno presentati. Il risultato è che in molti casi non si riesce a far partire il doposcuola proprio a causa della carenza di personale.

RINUNCE CONCENTRATE


Ci sono scuole che contano ancora addirittura 18 cattedre vuote. In queste è quasi impossibile riuscire a riprendere le lezioni normalmente. «A livello complessivo le rinunce sono anche meno rispetto agli anni scorsi. Il problema è che oggi sono spesso concentrate - fa il punto la dirigente dell'ufficio scolastico di Treviso - ci sono ancora molti posti liberi in particolare nelle scuole dell'infanzia e alle elementari». Alcuni istituti sostanzialmente sono stati scelti da pochissimi insegnanti. Il motivo non è chiaro. Questo si somma alle rinunce vere e proprie. Il risultato è un rompicapo. Si prova a far tornare i conti ricorrendo anche agli spezzoni d'orario. Perché c'è una così lunga lista di supplenti che rifiutano il contratto annuale? Quelli che motivano la scelta indicano che la scuola alla quale sono stati assegnati è lontana rispetto alla loro residenza, che sono già impegnati a lavorare nell'ambito del privato e che al momento sono titolari di assegni di ricerca. Il nodo sta nel fatto che più si scorrono le graduatorie e più è probabile trovare persone che sono sì in lista per insegnare ma che nel frattempo si sono dedicate ad altre occupazioni. «Oggi faremo il conto totale delle rinunce rispetto al secondo turno di nomine. Se i numeri verranno confermati, procederemo con la restituzione dei posti alle elementari (significa che le scuole potranno cercare direttamente i supplenti pescando dalle graduatorie d'istituto e dalle cosiddette messe a disposizione, ndr) conclude Sardella stesso discorso per quanto riguarda le altre graduatorie esaurite. Per il resto, invece, ci sarà un terzo turno di nomine tra lunedì e martedì». Dopodiché ogni scuola sarà libera di cercare in modo autonomo i supplenti necessari per coprire i buchi rimasti.
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Il Gazzettino