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TREVISO - Da oggi, 20 gennaio, entra in vigore l'obbligo di esibire il Green pass, almeno quello base (cioè anche in seguito a un tampone negativo entro 48 ore se antigenico o 72 se molecolare), per accedere alle attività di servizio alla persona: parrucchieri e barbieri, centri estetici, di tatuaggi, ma anche per altre categorie come le pulitintolavanderie. Come vivono la nuova regola gli artigiani titolari di queste attività? Giacomo Destro, titolare di Prima Volta di Roncade e presidente di Cna Acconciatori, e a Raffaella Pozzebon, titolare di Lady Erre di Istrana, e presidente di Cna Estetiste: «È positivo che chi entra nel nostro salone possa dimostrare di avere preso delle contromisure contro il contagio: l'obbligo di Green pass per i nostri clienti è una misura ulteriore per poter lavorare tutti in sicurezza. Era giusto oltretutto adeguarsi a chi, come ristoranti o bar, è costretto a chiederlo già da un po'. Noi operatori, comunque, siamo tutti e tre vaccinati perciò ci sentiamo già protetti».
I FAVOREVOLI
L'imprenditore non ritiene che la nuova misura possa incentivare i clienti a rivolgersi ad abusivi: «Con la pandemia, più di prima, le persone vanno in posti dove la sicurezza per la loro salute è garantita e nei nostri saloni lo è.
I CONTRARI
Il nuovo obbligo si applica anche alle pulitintolavanderie: 191 le imprese in provincia con 380 addetti. Scettico Alessandro Zanin, che rappresenta le ditte di questo settore iscritte a Confartigianato Marca Trevigiana: «Riteniamo che l'introduzione dell'obbligo per i nostri laboratori sia una svista, se non un errore per almeno tre ragioni. Primo, le nostre aziende sono state considerate dal Governo essenziali a partire dai primi Dpcm e decreti ministeriali che ci hanno lasciati aperti anche nelle fasi di lockdown a marzo 2020». Poi, secondo l'esponente della categoria, la permanenza dei clienti nei locali è breve. Infine, occorre distinguere tra le lavanderie tradizionali artigiane e quelle self service. «La vaccinazione estesa a tutti - conclude Zanin - è la strada da percorrere per mettere definitivamente in sicurezza la salute dei cittadini e consentire una ripresa lineare delle attività economiche. Contiamo che la politica si assuma la responsabilità di mettere in campo gli interventi adeguati a sconfiggere il virus e soprattutto che non crei confusioni inutili. La situazione è già molto complessa».
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Il Gazzettino