L'effetto Green pass spinge i giovani: «Oltre 6.000 prenotazioni»

Un green pass stampato in farmacia
TREVISO -Boom di prenotazioni per il vaccino contro il coronavirus. È l’effetto del Green pass. In un giorno e mezzo si è saliti da 1.254 a più di 7mila...

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TREVISO -Boom di prenotazioni per il vaccino contro il coronavirus. È l’effetto del Green pass. In un giorno e mezzo si è saliti da 1.254 a più di 7mila appuntamenti fissati a fronte degli oltre 52mila nuovi posti messi a disposizione dall’Usl della Marca. «E nella maggior parte dei casi si sono fatti avanti i più giovani», rivela Francesco Benazzi, direttore generale dell’azienda sanitaria. Cioè proprio la fascia, in particolare quella tra i 12 e i 29 anni, che fino a questo momento non aveva risposto in modo massiccio alla chiamata per la vaccinazione anti-Covid.

L’INCREMENTO

Oltre agli appelli e alle campagne di sensibilizzazione, l’aumento del 450% delle prenotazioni è legato direttamente all’introduzione del Green pass per poter accedere dal 6 agosto a bar e ristoranti, solo se si mangia e si beve seduti al tavolo all’interno dei locali, cinema, stadi, palazzetti dello sport, teatri, musei e così via. Pur tra mille polemiche, buona parte dei trevigiani vuole mettere le mani su quella certificazione verde che promette uno spiraglio di normalità nella vita sociale. «Per l’ultima settimana di luglio siamo al tutto esaurito – spiega il direttore generale – per i nuovi appuntamenti si va inevitabilmente ad agosto». E poi di seguito fino al prossimo settembre. Si tratta di una buona notizia per quanto riguarda la copertura vaccinale tra i giovani.

LE COPERTURE

Fino a ieri le proiezioni all’8 settembre non andavano oltre al 42% tra i trevigiani con età compresa tra i 12 e i 19 anni. Adesso le cose potrebbero rapidamente cambiare. Fermo restando che la campagna procede ovviamente seguendo il ritmo della consegna delle dosi di vaccino. La conferma dell’importanza della svolta tra i più giovani, ammesso che nei prossimi giorni venga confermata, arriva anche dagli ultimi dati registrati in provincia.

CONTAGI TRA I GIOVANI

Ieri nella Marca sono emersi 143 nuovi contagi da Covid. «Nell’85% dei casi il virus ha colpito persone tra i 12 e i 40 anni», chiarisce Benazzi. In altre parole, più di 120 positivi sui 143 delle ultime ventiquattr’ore sono under 40. Sono esattamente 1.278 i trevigiani che oggi stanno combattendo contro l’infezione da coronavirus. La variante Delta sta via via prendendo il sopravvento. «Al momento – sottolineano gli specialisti dell’Usl – rappresenta già più del 50% dei casi totali». Davanti a un quadro del genere, la vaccinazione diventa sempre più importante. Il report stilato dal servizio Epidemiologia dell’Usl indica che tra le 433 persone risultate positive nella scorsa settimana, il 99,3% non era vaccinato o non aveva ancora completato la profilassi vaccinale. Dopo il raddoppio dei contagi nel giro di una decina di giorni, con il parametro Rt arrivato a sfiorare quota 2, l’indicatore è sceso nuovamente sotto l’uno, soglia sotto la quale si assiste prima a un rallentamento e poi a una contrazione del numero dei casi.

INCIDENZA E TERRITORI

L’attuale tasso di incidenza del Covid nella Marca è pari a 49 contagi settimanali per 100mila abitanti. Nel dettaglio, il distretto di Treviso Sud paga ancora i riflessi del focolaio tra i ragazzi della festa privata organizzata a Jesolo. Qui si sfiora quota 100 contagi per 100mila abitanti. Nella zona di Treviso Nord si scende a 61. In quella del distretto di Asolo si è 30 e nel distretto di Pieve di Soligo a 15. Il valore medio provinciale prefigurerebbe la “zona gialla”. «Ma il trend è in miglioramento. E adesso i parametri sono cambiati – ricorda Benazzi – si guarda in modo particolare all’ospedalizzazione».

I RICOVERI

Per fortuna i reparti Covid restano distanti dal numero di ricoveri visto nella seconda ondata, tra la fine dell’anno scorso e l’inizio del 2021. Ieri non ci sono stati nuovi ingressi. Rimangono 10 i pazienti positivi ricoverati negli ospedali della Marca, compresi due vaccinati con la prima dose. Nella Terapia intensiva di Treviso ci sono tre persone (tra le quali un 39enne e una donna di 60 anni che aveva ricevuto la prima dose), un 54enne nell’unità di Malattie infettive, sempre a Treviso, e sei pazienti a Vittorio Veneto (tra i quali ci sono un 17enne non vaccinato e un 39enne che aveva ricevuto la prima dose). La speranza ora è che le restrizioni legate al Green pass possano ulteriormente spingere tutti i trevigiani ad aderire alla campagna.

 

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Il Gazzettino