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VICENZA - Polemiche a non finire sul "green pass", ma secondo i dati ufficiali lo strumento è molto utilizzato e in modo approrpiato, e si potrebbe dire anche gradito e ben accolto, per viaggiare, entrare nei locali e così via.
Almeno così dicono, in modo molto chiaro, i numeri estremamente striminziti forniti dalla prefettura di Vicenza. Dall'entrata in vigore del green pass, nella provincia vicentina, è stata comminata una sola sanzione. Un esito a sorpresa a giudicare dalle proteste che arrivano da categorie professionali, ad esempio, della ristorazione. Potevano essere foriere di atti di "obiezione", di rifiuto di osservare la regola.
La realtà dei numeri dice che il green pass viene usato nel giusto modo sia dagli esercenti, sia dagli avventori. La prefettura di Vicenza infatti informa che «i controlli sull’impiego delle certificazioni verdi Covid-19 effettuati in tutta la provincia di Vicenza da parte delle forze di polizia dall’entrata in vigore dell’obbligo di impiego di tali certificazioni per accedere a determinati servizi e attività, quali servizi di ristorazione al chiuso, spettacoli aperti al pubblico, musei, piscine e palestre al chiuso, sagre e fiere, congressi e convegni, parchi di divertimento, centri culturali al chiuso, sale gioco ecc.», hanno dato questi esiti: 419 locali controllati e un solo titolare sanzionato; 726 avventori o utenti controllati e zero sanzionati.
In sostanza su un totale di 1.145 verifiche effettuate nei locali è scattata solamente una multa. Sembra quasi un record.
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