Codice errato, il green pass non arriva: l'odissea senza fine di Denise

Codice errato, il green pass non arriva: l'odissea senza fine di Denise
AVIANO - Per una sparuta minoranza di voci che mostra - anche oltraggiando memorie sacre - il proprio dissenso nelle piazze, c'è una grande massa silenziosa di persone...

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AVIANO - Per una sparuta minoranza di voci che mostra - anche oltraggiando memorie sacre - il proprio dissenso nelle piazze, c'è una grande massa silenziosa di persone che si è vaccinata e c'è anche chi il green pass vorrebbe ottenerlo e avrebbe tutte le carte in regola, ma è costretto a scontrarsi contro un problema di natura tecnica e burocratica. 


IL RACCONTO

Denise Da Ros, dipendente della Base di Aviano, è tra le persone per cui l'ottenimento del certificato si sta trasformando in un'epopea. «Ho completato il mio ciclo vaccinale il 23 aprile. A maggio ho ricevuto il mio certificato vaccinale, presente anche nel mio fascicolo sanitario elettronico, ma non vedendo arrivare il codice per scaricare il green pass ho iniziato a fare solleciti telefonici e scritti al 1500, a telefonare al call center nazionale 800-912491 (ma danno solo supporto tecnologico per scaricare il documento) e ho scritto a vari uffici dell'Asfo ma senza risposta», racconta Da Ros. «Ho telefonato anche ai carabinieri, chiedendo se eventualmente il certificato vaccinale può sostituire il green pass: al momento è valido, ma non si sa se lo sarà anche dopo il 5 agosto. Mi è stato suggerito di chiamare anche la Protezione civile, ma non mi ho ricevuto risposta neanche da quest'ultima. Contattando il centro vaccinale di Sacile - ha proseguito - mi è stato infine detto che in fase d'inserimento i miei dati (e quelli di molti altri) sono stati compilati con un codice errato che non ne permette la trasmissione: pertanto, non risulto nemmeno nel database. Questa situazione, proprio perché non sono l'unica ad esserne colpita, mi era stata già accennata dalla responsabile delle vaccinazioni qui in Base». «È un disservizio non indifferente visto l'avvicinarsi dell'obbligatorietà del documento, pena l'esclusione da alcuni luoghi che possono servire non solo per svago ma anche per motivi di salute, come ad esempio le palestre. Ho chiamato e scritto a tutti coloro che potevo: spero che portando il problema all'attenzione di tutti si possa muovere qualcosa in tempi brevi», ha concluso l'impiegata della Base. 


FATTI SIMILI

Un caso che non è isolato, ma al contrario coinvolge diversi dipendenti della Base Usaf e rischia di creare non pochi problemi e perplessità, specialmente in un momento delicato come quello in cui stiamo vivendo, dal punto di vista sanitario - con il virus tutt'altro che sconfitto - e sociale - nello scorso weekend diverse città d'Italia sono state teatro di manifestazioni proprio contro il Green Pass. Un paradosso, poi, se si pensa che i dipendenti della Base statunitense sono stati tra i primi in assoluto a concludere i propri cicli vaccinali. 
 

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Il Gazzettino