Selfie sul cornicione, «Vita social a tutti i costi per i ragazzini»

PADOVA  - «A quell'età c'è minor coscienza minore dei pericoli» è  la chiave di lettura dello psicanalista padovano Alberto...

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PADOVA  - «A quell'età c'è minor coscienza minore dei pericoli» è  la chiave di lettura dello psicanalista padovano Alberto Turolla che da anni analizza i comportamenti dei minori. L'età è un aspetto fondamentale  per comprendere i motivi della  bravata sul cornicione del grattacielo Onda costatato le denuce per i 4 minorenni padovani. L'altra chiave di lettura, secondo l'esperto, è sociale: «Viviamo nella società dell'immagine, dove apparire è per molti ragazzi la cosa più importante, il desiderio di mettersi in mostra può provocare gravi conseguenze dal punto di vista psicologico, come in questo caso».

 

Da alcuni anni dilaga la moda dei selfie, che secondo lo psicoanalista padovano non è affatto un semplice autoscatto. È molto di più, e si inserisce in un contesto sociale ben definito: «Mettere in primo piano se stessi significa mettersi nella vetrina virtuale, esibirsi. E comportamenti sconsiderati come questo possono essere la conseguenza».

Un grande esperto del rapporto tra giovani e social network è anche Francesco Pira, sociologo della comunicazione, docente all'università salesiana Iusve di Venezia e più di una volta a contatto con la realtà universitaria padovana. «I ragazzi sui social creano percorsi per andare a sviluppare consensi. L'obiettivo è accreditarci nei confronti degli altri».


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Il Gazzettino