Doppia tragedia a Granze, Giacomo e Vincenzo erano amici dall'infanzia. L'incidente e il malore fatale li hanno portati via

Lutto a Granze
GRANZE (PADOVA) - Le famiglie di Giacomo Berto e Vincenzo Billeci, i due ragazzi di 28 e 29 anni morti rispettivamente sabato e domenica scorsi per un incidente d'auto e...

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GRANZE (PADOVA) - Le famiglie di Giacomo Berto e Vincenzo Billeci, i due ragazzi di 28 e 29 anni morti rispettivamente sabato e domenica scorsi per un incidente d'auto e nove giorni dopo aver accusato un malore sul posto di lavoro, si sono incontrate ieri mattina per condividere il peso insostenibile di questo difficile momento. Lo racconta Valentina, sorella di Vincenzo, che con la sorella Mery ieri mattina ha voluto andare a trovare la mamma di Giacomo, Stefania Bego. «Giacomo e Vincenzo si conoscevano fin da quando erano bambini racconta Valentina Crescendo si erano persi di vista, ma avevano frequentato lo stesso asilo, la stessa scuola elementare e poi si erano ritrovati al Corradini. Ci consola in qualche modo immaginarli insieme».


IL DOLORE

La data dei funerali dei due ragazzi, che si svolgeranno a Granze, non è ancora stata fissata. Sul corpo di Giacomo verrà quasi certamente effettuata l'autopsia. «In questi giorni abbiamo sperato che Vincenzo potesse farcela racconta Valentina I colleghi sono stati degli angeli custodi e hanno fatto tutto il possibile per salvarlo. E così pure i medici. Purtroppo a seguito dell'attacco cardiaco del 9 luglio scorso si è però formato un edema cerebrale e alle 9.45 di domenica si è dovuto decretare la sua morte. Vincenzo ha donato quello che poteva: fegato e cornee. Era un uomo generoso, che faceva del bene anche senza ostentarlo. Avrebbe voluto così». Il 29enne di Granze, figlio del comandante dei carabinieri della stazione di Battaglia, era molto attivo nel sociale. Oltre ad aver maturato esperienze in Croce Verde a Padova e all'interno della parrocchia di Granze come animatore per l'Acr, aveva lavorato in passato alla Comunità San Francesco di Monselice. «Mio fratello poteva sembrare burbero a volte continua Valentina Ma in realtà aveva un cuore d'oro. Noi sorelle per scherzare lo chiamavamo Carlo il principino perché era sempre molto coccolato a casa. Era un bravo ragazzo, rispettoso, educato e anche molto coraggioso. Era appassionato di libri, di musica e di viaggi e infatti partiva appena poteva».


I SOGNI

Come per Giacomo, che era appena riuscito a realizzare il sogno di aprire un locale, anche per Vincenzo questo era un momento d'oro. «Il giorno prima di accusare il malore, aveva firmato il contratto a tempo indeterminato alla Komatsu, abbiamo trovato i documenti a casa racconta ancora Valentina Da un paio di settimane, inoltre, aveva fatto il grande passo di andare a vivere da solo, prendendosi un appartamento in affitto a Deserto. Aveva lavorato tantissimo per sistemarlo come voleva lui. Ha aspettato che fosse tutto pronto per dirlo agli amici e lo ha fatto a modo suo: ha dato loro l'indirizzo dicendo che era un posto nuovo dove mangiare la pizza. Era anche soddisfatto per essere riuscito a prendersi la macchina nuova. Stava organizzando le vacanze in Puglia con un amico, ma il suo sogno era vedere New York».


Anche Denise Vettorello, amica di lungo corso di Vincenzo, lo ricorda con parole dolci. «Era una persona speciale, disponibile e con la testa sulle spalle dice Vincenzo si è dato tanto da fare nella sua vita e ora mancherà davvero a tanti perché è stato sempre capace di farsi amare».

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Il Gazzettino