Toninelli "apre": giganti a Fusina, a S.Marco solo fino a 40mila tonnellate

ROMA - Alla fine il ministro Toninelli "apre" alla soluzione Marghera, e individua come soluzione nell'immediato i terminal Fusina e Lombardia. Le grandi navi fuori...

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ROMA - Alla fine il ministro Toninelli "apre" alla soluzione Marghera, e individua come soluzione nell'immediato i terminal Fusina e Lombardia. Le grandi navi fuori dal Bacino San Marco, ma le crociere restano a Venezia: la soluzione che da sempre Regione e Comune propongono. 


L'associazione che rappresenta a livello mondiale l'industria crocieristica ha proposto «un azzeramento progressivo dei passaggi di fronte a San Marco». «Continua il lavoro per togliere le grandi navi dal Canale della Giudecca». Così riferisce il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Danilo Toninelli, su Facebook, dopo l'incontro con le compagnie croceristiche. «Ho trovato interlocutori attenti e collaborativi, tutti hanno consapevolezza di quanto sia delicato lo splendido ecosistema della laguna», dice il ministro. Al tavolo odierno al Ministero, oltre all'Autorità di sistema portuale e al direttore generale di Venezia terminal passeggeri, «c'erano i più alti esponenti di Clia, l'associazione che rappresenta a livello mondiale l'industria crocieristica, i quali hanno proposto, in coincidenza con i nostri obiettivi, un azzeramento progressivo dei passaggi di fronte a San Marco delle navi superiori a 40mila tonnellate».

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«Ci ha fatto piacere vederci riconosciuto un impegno sul tema che non si era mai visto con i governi precedenti», afferma Toninelli. Ecco perché il tavolo tecnico «già da domani presso l'Adsp lavorerà per fornirci entro il prossimo mese un ventaglio di soluzioni immediatamente applicabili per gli approdi diffusi temporanei». «Venezia è uno scrigno ineguagliabile di arte e natura, un patrimonio che va preservato tenendo assieme le esigenze della sicurezza, dell'ambiente, del turismo e del lavoro», sottolinea il ministro.


«Sulle banchine di Fusina e Lombardia si possono dirottare fino a un terzo delle navi che oggi approdano alla Marittima. E quasi tutte tra quelle di dimensioni maggiori», afferma il ministro. Proprio sullo scalo Lombardia, peraltro, «abbiamo registrato oggi con favore l'apertura di uno dei titolari del terminal».

In ogni caso, secondo Toninelli, «l'unica cosa che non possiamo permetterci è non agire. Per il progetto definitivo serviranno alcuni anni e noi già ci stiamo lavorando da tempo, ma intanto bisogna dare subito un segnale alla città, al Paese e al mondo». Un segnale che, sottolinea il ministro, «vada oltre le pur efficaci ordinanze della Capitaneria che ha conferito maggiore sicurezza alla navigazione con il terzo rimorchiatore, con una riduzione della velocità lungo il Canale, misure più stringenti sulle condizioni meteo limite per il movimento delle navi in porto e un diverso scaglionamento di arrivi e partenze. I crocieristi di tutto il mondo meritano di godere ancora delle bellezze di Venezia. Venezia merita un turismo attento e sostenibile», conclude.


Il tavolo tecnico che ho insediatoi presso l'Autorità di sistema portuale lavorerà per fornirci entro il prossimo mese un ventaglio di soluzioni immediatamente applicabili per gli approdi diffusi temporanei». Lo scrive il ministro delle infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli in un post su Facebook in cui fa il punto sul «lavoro per togliere le grandi navi dal Canale della Giudecca». «Dopo aver incontrato i terminalisti, oggi è stata la volta delle compagnie croceristiche. Ho trovato interlocutori attenti e collaborativi, tutti hanno consapevolezza di quanto sia delicato lo splendido ecosistema della laguna. Venezia è uno scrigno ineguagliabile di arte e natura, un patrimonio che va preservato tenendo assieme le esigenze della sicurezza, dell'ambiente, del turismo e del lavoro», scrive il ministro.

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Il Gazzettino