Grandi Navi e Salvaguardia, il voto della Camera sul nuovo decreto

FUSINA La prima nave da crociera nella banchina in terraferma
VENEZIA - È passata ieri sera, 15 settembre, alla Camera la legge di conversione del decreto legge Draghi sulle misure urgenti per la salvaguardia. Nessuna sorpresa,...

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VENEZIA - È passata ieri sera, 15 settembre, alla Camera la legge di conversione del decreto legge Draghi sulle misure urgenti per la salvaguardia. Nessuna sorpresa, perché le modifiche erano state già introdotte durante il voto al Senato. Oltre a riservare il passaggio a San Marco alle unità con stazza inferiore alle 25mila tonnellate, il decreto individua le soluzioni provvisorie e le risorse adeguate per eseguire gli interventi necessari per realizzare gli approdi temporanei e stanzia i ristori a favore delle imprese e dei lavoratori: 35 milioni per il 2021 e 22,5 per il 2022 e 10 milioni per la Cigs tra il 2021 e il 2022.



Il Decreto prevede poi l’assegnazione di maggiori poteri al presidente dell’Autorità portuale, che diventa commissario straordinario per la realizzazione di 5 approdi provvisori a Marghera. Le navi più piccole hanno già iniziato ad arrivare a Fusina e domenica scorsa è approdata una nave alla Vecon. Il Decreto individua anche le risorse per realizzare le opere necessarie: 157 milioni di cui 65 per gli interventi di adeguamento dei canali portuali, in particolare del Malamocco-Marghera. Approvata anche la ripartizione dei fondi della Legge Speciale fino al 2024, 40 milioni.

In Senato, le modifiche hanno fatto rientrare l’azione del Commissario all’interno delle normative nazionali riconducendo ad approvazione da parte del ministero dell’Ambiente i progetti degli interventi per adeguare le banchine, gli Interventi sui canali e su i bacini di evoluzione , progetti di interventi sul canale dei Petroli. 
«Gli interventi previsti - commenta Andeina Zitelli, esperta di valutazione ambientale - devono essere assoggettato a valutazione di impatto ambientale secondo le normative vigenti. Comprese le varianti al Piano Regolatore Portuale, ancorché approvate dal Commissario».

Grande soddisfazione ha manifestato il sindaco Luigi Brugnaro, che però ha precisato: «Bisogna che immediatamente si proceda alla messa in sicurezza e alla sistemazione del Canale dei Petroli Malamocco-Marghera e vengano avviate al più presto le attività propedeutiche alla manutenzione degli altri canali portuali, tra cui il Vittorio Emanuele, per riportarli alle profondità previste dal Piano Regolatore Portuale del 1965».

Il deputato Pd Nicola Pellicani, nella sua dichiarazione di voto, ha detto: «Questo Decreto è l’occasione per scrivere una nuova agenda per la città. Mi riferisco al cosiddetto Dossier Venezia, che significa ripensare le politiche per il turismo, la residenza, la riconversione di Porto Marghera in chiave green, l’avvio della ZLS, investimenti in cultura e ricerca, partendo dall’attuazione del Centro Internazionale sui Cambiamenti Climatici già istituito per legge ma sempre di là da venire. Ma mi riferisco anzitutto agli interventi di salvaguardia e di tutela dell’ambiente lagunare. A tal riguardo non è più rinviabile l’istituzione dell’Autorità per la laguna, già prevista dal Decreto Agosto 2020 ma non ancora istituita e la chiusura dell’esperienza del Consorzio Venezia Nuova».

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Il Gazzettino